Vediamo un esempio pratico di cosa significa e di come valutare il contenuto e non la forma nella Disortografia.
Facciamo una premessa. Questa strategia è una delle modalità dispensative “non valutare la forma” che si adottano nella Disortografia evolutiva a scuola, secondo Leg. 170/10 e DM 5669 12/7/2011.
Un genitore chiede: Mia figlia frequenta la terza elementare. È certificata dislessica e disortografica. Nel PDP c’è scritto di “guardare il contenuto e non la forma”. Io non sono esperta. L’insegnante le ha segnato tutti gli errori, a tutti ha dato un voto tranne che a mia figlia perché altrimenti sarebbe stato insufficiente. Qualcuno mi spiega cosa vuol dire guardare il contenuto e non la forma in un dettato ? Non lo dico in tono polemico ma è solo per capire perché davvero non so. Grazie.
Il genitore
La risposta è molto semplice. Il contenuto di un testo è ciò di cui parla all’interno del testo. Spiegazioni, nomi, date, impressioni, opinioni, emozioni, etc. La Forma è come esso è scritto, dunque con l’ortografia corretta o meno.
Se una bambina con Disortografia scrive “La Comedìa, o Commedia, conosciutTa sopraTuTo coNe Divina CoMedia, è un poema aLegorico-didascalico di Dante AligIeri, scritto in terzine inca Tenate di ende CasiLabi (poi chiamate per antonomasia terzine danteCHE) in lingua volgare fiore Tina.” (Fonte Wikipedia) Merita 10 per il contenuto perchè corretto, senza considerare gli errori ortografia che non sono colpa sua.
Grazie per tutte le condivisioni.
Con un cordiale saluto
Ma nel caso del dettato non si può che valutare la forma
Tutto l’opposto. Nel dettato il testo è già scritto, dunque non valuto per nessuno il contenuto. Nel caso della forma i bambini con Disortografia possono sbagliare anche nel dettato, se gli detto “PANE”, pur sentendola bene (discriminazione fonologica), la riscrivo male, esempio NAPE etc. Il dettato, in genere, al bambino con disortografia non serve a nulla, ne per la valutazione e neppure per il miglioramento delle abilità.