I test diagnostici sono fondamentali in tutti gli ambiti dei disturbi dello sviluppo, come anche nei DSA.
L’aspetto principale è che tramite questi strumenti riusciamo ad avere un dato oggettivo per la variabile che misuriamo.
Ad esempio possiamo conoscere con precisione la velocità di lettura di un soggetto, oppure se il numero di errori commessi in una prova di lettura, ortografia o calcolo si pone in un quadro di forti difficoltà.
Ogni test è sottoposto a rigorosi controlli di Attendibilità e Validità.
Un test è valido se effettivamente misura quel che si propone di misurare per esempio le velocità di lettura (prova di lettura di brano) quanto piuttosto gli errori ortografici a livello lessicale (prova di dettato di parole).
Mentre invece l’ Attendibilità riguarda la costanza del risultato inerente la misurazione di uno “stesso oggetto” compiuta da “persone diverse in situazioni diverse”, dunque se misura non solo la variabile che vuole misurare (solo “velocità di lettura”), ma soprattutto l’oggettività delle rilevazioni (tra un operatore ed un altro operatore) e l’accordo fra chi interpreta i risultati (così da non avere interpretazioni differenti) e la concordanza tra forme parallele con un “test re-test” (dunque se in certo lasso di tempo, ad esempio dopo 15 giorni senza nessuna variabile interveniente, la misurazione non cambia in modo staticamente significativo).
ATTENZIONE ALL’ERRORE STANDARD DI MISURA DI OGNI TEST
Nonostante ciò ogni test ha quello che definiamo Errore Standard di Misura o ESM.
L’errore standard di misura è il grado in cui è possibile parlare di errore casuale all’interno di una certa misurazione e sintetizza mediamente di quanto il punteggio ottenuto al test (variabile + errore) dista dal punteggio vero. Attendibilità, Validità ed Errore Standard di Misura ci fanno comprendere che se da un lato i risultati dei test ci indicato un dato con una forte probabilità statistica.
COSA SIGNIFICA QUESTO NEI DSA?
In pratica un punteggio nei Test per DSA, NON INDICA UNA CERTEZZA, quanto piuttosto UNA PROBABILITA’.
Sappiamo con ragionevole certezza, ovvero con una probabilità maggiore del 95%, ed in alcuni casi anche del 99% che quel dato sia corretto.
COME FACCIAMO A CONOSCERE LA CERTEZZA DI UN DATO COME GLI ERRORI O LA VELOCITA’ DI LETTURA IN CASO CON DSA?
Non possiamo avercela questa certezza, ma possiamo avvicinarci parecchi con l’uso di uno strumento che si utilizza SEMPRE PRIMA DEI TEST, ovvero: l’OSSERVAZIONE CLINICA ed il COLLOQUIO ANAMNESTICO.
DUNQUE NON SI FANNO I TEST E POI SI DECIDE LA DIAGNOSI?
Assolutamente no. Prima si esegue un colloquio clinico, e sulla base delle nostre osservazione formuliamo delle ipotesi (è dislessia?). Utilizzeremo i test SOLO per validare queste ipotesi. Questo processi si chiama METODO SCIENTIFICO. Il resto, dedurre una diagnosi dai punteggi dei test, è un metodo INDUTTIVO, tutto l’OPPOSTO del METODO SCIENTIFICO.
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