Iniziamo subito con il dire che sarebbe buona prassi potenziare una sola abilità per volta.
Vediamo insieme perché.
Quando seguiamo un bambino con Dislessia e DSA, per prima cosa eseguiamo una valutazione diagnostica, e sulla base dei risultati ottenuti realizziamo un progetto di trattamento (per approfondire, vai qui). All’interno di questo progetto inseriamo tempi, strumenti ed obiettivi.
In questo articolo ci focalizzeremo sul numero di obiettivi da raggiungere.
E’ fortemente consigliato puntare ad una sola abilità per ciclo di trattamento.
Facciamo un esempio.
Mettiamo caso che il nostro bambino abbia due o più difficoltà (lettura, scrittura, etc.), inizieremo per il primo ciclo (3-4 mesi) con UN solo obiettivo (ad esempio, “Obiettivo Lettura”), al termine del ciclo di trattamento (3-4 mesi), sceglieremo se continuare con quell’obiettivo (esempio lettura) oppure puntare su un altra abilità (esempio scrittura), e così via.
Perché è consigliabile fare così e non lavorare su più abilità contemporaneamente?
Vediamo di rispondere a questa domanda con qualche esempio pratico.
- Tempo limitato. Secondo vari lavori di ricerca (Scammacca N.K., Roberts G. Vaughn, S. and Stuebing K.K. (2013) A Meta-Analysis of Interventions for Struggling Readers in Grades 4-12: 1980-2011. Journal Learning Disabilities, published 3 October ) servono almeno 16 ore si trattamento affinché vi sia una modifica del trend di apprendimento in un soggetto con DSA. Questo vuol dire che un soggetto deve lavorare di “qualità” per almeno 1 volta a settimana per 4 mesi. Solo così arriva a 16 ore. Il tutto per una sola abilità. Per migliorare in due abilità dovrebbe lavorare due ore a settimana. Il tutto con gli impegni della scuola, i compiti per casa, le attività extrascolatiche ed il meritato riposto. Dunque già porsi l’obiettivo di arrivare a 16 ore in 4 mesi è già più che ambizioso.
- Qualità del lavoro. 16 ore in 4 mesi, come abbiamo visto, sono almeno 1 ora di trattamento a settimana. Per chi lavora in abito clinico sa che vi sono i giorni in cui il soggetto è stanco, altri in cui è particolarmente distratto, in altri è assente alle sedute, in altri ancora non è al meglio della sua forma (sappiamo quanto la scuola stanchi). Dunque per arrivare a 16 ore di qualità serve inserire dei “richiami” con esercizi domiciliari.
Dunque se avessimo due obiettivi, ad esempio scrittura e lettura, dovremmo raddoppiare tutti questi valori, ma con ciò raddoppierebbe anche il carico di impegno (già tanti) sulle spallle del bambino che seguiamo, con il rischio di non raggiungere nessuno degli obiettivi.
In conclusione, appare pragmativamente più conveniente puntare ad un obiettivo “certo” nel ciclo di trattamento (dopotutto sono solo 3-4 mesi) ed alla fine di quest’ultimo decidere se riprogrammare lo stesso obiettivo (sullo stesso livello, oppure ad un livello diverso), oppure ancora puntare ad un obiettivo diverso di apprendimento.
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