Come leggere una relazione per DSA – VIDEO

Quali sono i test per DSA?

test più utilizzati sono le prove MT, la BVSCO, le AC-MT. Per valutare i DSA, bisogna prima valutare attraverso un test multicomponenziale il livello intellettivo, in genere tramite il test WISC IV. Vengono somministrate una serie di prove per indagare diverse aeree: ragionamento visuo-spaziale, memoria lavoro, competenze di tipo scolastico, capacità attentive.

VIDEO spiegazione pratica clinica Linee Guida DSA 2022

Giorno 20 Gennaio 2022 sono state pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità le nuove Linee Guida sulla gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento – Aggiornamento ed integrazioni.

La linea guida esamina numerose questioni inerenti i DSA, aggiornando il quesito sui trattamenti, proponendo degli indici predittivi, integrando con nuove indicazioni sulle diagnosi esistenti ed introducendo altre indicazioni diagnostiche completamente nuove.

Le nuove Linee Guida sui DSA 2022 sono state elaborate dal Sistema Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il documento è molto articolato, con oltre 860 pagine, ed in questo video trovi la PRATICA CLINICA delle Nuove Linee Guida.

00:04 Introduzione alle Linee Guida, che cosa sono e di cosa parleremo.
04:26 Indici predittivi -1
07:45Sintesi nella pratica clinica quesito – 1
08:53 Diagnosi comprensione del testo – 2
11:23 Sintesi nella pratica clinica quesito – 2
12:08 Quantità simboliche e non-simboliche nel calcolo -3
15:18 Sintesi nella pratica clinica quesito – 3
15:53 Competenze matematiche nel disturbo del calcolo -4
19:31 Sintesi nella pratica clinica quesito – 4
21:36 Disgrafia – criteri per la diagnosi -5
26:07 Sintesi nella pratica clinica quesito – 5
27:24 Abilità compromesse nei DSA – 6
29:45 Diagnosi nei Bilingui – 7
36:35 Sintesi nella pratica clinica quesito – 7
38:15 Diagnosi DSA Adulti – 8
41:36 Sintesi nella pratica clinica quesito – 8
42:23 Trattamento DSA – 9
47:30 Sintesi nella pratica clinica quesito – 9

Nel nostro corso “Valutazione e Trattamento della Dislessia e Disortografia”, affrontiamo il Trattamento dei DSA secondo le Nuove Linee Guida dei DSA dell’Istituto Superiore di Sanità. Trovate il corso, nella sua versione OnLine QUI


Valutazione e Trattamento con i 7 Protocolli di InterventoDislessia e Disortografia
Docente: Dr. Gianluca Lo Presti
Durata 1 mese
Segui le lezioni e comunica con il Dr. Lo Presti per dubbi e domande 🙂

1. Le basi neuropsicologiche dei DSA

2. Il Trattamento della lettura nella Dislessia
3. Il Trattamento dell’ortografia nella Disortografia
4. Elenco strumenti intervento nella Discalculia e Disgrafia
5. Conclusioni Potenziamento DSA
6. Il Potenziamento dei DSA a Distanza
7. Lezione Skype di gruppo: risposte domande, casi e pratica clinica

++++ Supervisione Dr. Lo Presti
+ Lezioni già disponibili su *Basi del Trattamento, *Rapporto con la famiglia e *Aspetti legislativi
+ Corso “Valutare e Potenziare le MemoriE in età evolutiva”
+ Rivedi le lezioni h24; 7 giorni su 7
+ Attestato e slide tutte da scaricare

TROVI QUI PROGRAMMA COMPLETO E MODALITA’ DI ISCRIZIONE

CORSO “TUTOR DSA – Per Doposcuola Specialistico DSA”
Docente dr. Gianluca Lo Presti
Durata 2 Mesi
Segui le lezioni e comunica con il Dr. Lo Presti per dubbi e domande 🙂

1. DSA: aspetti neuropsicologici, clinici ed emotivi
2. Neuroapprendimento
3. Scuola e normativa
4. La famiglia del bambino
5. Il lavoro del Tutor
6. Metodo di studio
7. Lo studio delle discipline orali
8. Lo studio delle discipline scritte
9. Lo studio dell’aritmetica
10. Il Doposcuola specialistico per DSA

++++ Supervisione Dr. G. Lo Presti
+ Rivedi le lezioni h24; 7 giorni su 7
+ Attestato e slide tutte da scaricare

TROVI QUI PROGRAMMA COMPLETO E MODALITA’ DI ISCRIZIONE

Esame di Stato 2021/2022 – Info DSA

Il Ministero dell’Istruzione ha emanato l’Ordinanza Ministeriale per gli

Esami di Stato nel primo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2021/2022

Per quanto riguarda i DSA:

Per i candidati con con disturbi specifici di apprendimento, l’esame di Stato di cui ai commi 4, 5 e 6 si svolge con le modalità previste dall’articolo 14 del DM 741/2017.
In pratica:

  • Utilizzo strumenti indicati nel PDP
  • Utilizzo tempi più lunghi di quelli ordinari
  • Per l’ascolto dei testi utilizzo di dispositivi di ascolto (sintesi vocali, etc).

Riflessione: soprattutto in riferimento al primo punto, penso che appaia chiaro quando sia importante il la struttura di un buon PDP, e di dedicarli massima attenzione prima di firmarlo, in quanto esso poi sarà il documento cardine durante gli esami di Stato.

Il file l’Ordinanza Ministeriale lo trovi -> QUI

Qui trovate uno scema a cura di Nicoletta Favorito Lelli, del gruppo «Aiuto Dislessia», gruppo presente su Facebook, consigliatissimo.

Patente e Dislessia: Aggiornamento 2021

ll Ministro Giovannini ha firmato il decreto che risponde alle richieste delle associazioni di categoria

patente

1 giugno 2021 – Le persone dislessiche (DSA) potranno sostenere l’esame di teoria per la patente di guida e per il conseguimento della Carta di qualificazione del conducente (Cqc) per gli usi professionali con il supporto di strumenti compensativi. Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, venendo incontro alle richieste avanzate dalle associazioni di categoria, ha firmato il decreto che prevede più tempo per la prova di teoria ed estende al conseguimento della Cqc la possibilità per il candidato di chiedere l’ausilio di un file audio, possibilità già prevista per la patente di guida.

Inoltre, i candidati beneficeranno di procedure semplificate per iscriversi agli esami di teoria: basterà infatti presentare il certificato rilasciato dal Servizio sanitario nazionale che attesti la diagnosi DSA mentre non è più richiesto il certificato rilasciato dal neuropsichiatra.

In particolare, per le persone dislessiche che intendano conseguire la patente di guida, la Direzione generale della Motorizzazione organizza la prova di teoria utilizzando un sistema informatizzato con l’ausilio di un file audio per i quiz. I candidati avranno dieci minuti in più di tempo, quaranta minuti invece di trenta.

Anche per il conseguimento della Carta di qualificazione del conducente le persone con DSA avranno venti minuti in più per completare l’esame di teoria relativo alla parte comune e a quella specialistica (110 minuti anziché 90) e dieci minuti in più per la sola parte comune o per la sola parte specialistica. Anche per il conseguimento della Cqc è riconosciuto il diritto del candidato all’ausilio del file audio dei quiz. In attesa della sua definizione, il file audio è sostituito da un esame orale, autorizzato dalla Motorizzazione su richiesta del candidato, in cui un funzionario autorizzato leggerà la scheda dei quiz.

Per visualizzare il decreto clicca quiTagspatentiAllegatiDM esami DSA-signed.pdfData di ultima modifica: 01/06/2021Data di pubblicazione: 01/06/2021

Modulo richiesta ATTI a scuola per DSA

Se sei un genitore di un bambino con Dislessia e Disturbo Specifici di Apprendimento, ti sarai di certo chiesto di poter visionare prove, temi o valutazioni effettuate a tuo figlio o figlia con DSA a scuola. Sappi che è un tuo diritto in quanto tu sei il tutore Legale del minore e tutti i documenti, compiti o esercizi di tuo figlio/a, legalmente, ti devono essere forniti. In caso contrario si rischierebbe di incorrere in abuso di atti d’ufficio, ed a scuola sono molto attenti al rispetto delle leggi. Per tale motivo, in caso dovessi trovare delle resistenze, ti basta fare richiesta formale alla scuola per avere tutti i documenti relativi a tuo figlio/a. In fondo i docenti hanno solo il disio di collaborare con chiarezza e trasparenza. Trovi qui di seguito il modulo che puoi utilizzare liberamente:

43626271_183095889267094_3639278583362355200_n

Ti sono piaciute queste indicazioni? Allora condividi e se vuoi partecipa pure tu al corso OnLine sul Metodo di Studio nella Dislessia e DSA, lo trovi QUI.

1

 

Aiutare mio figlio con Dislessia: 7 lezioni GRATUITE

Se sei un genitore o un operatore DSA e cerchi il modo di aiutare tuo figlio (o i bambini che segui) nello studio pomeridiano, allora queste lezioni sono adatte a te.

Spesso le difficoltà che riscontriamo possono essere di due tipi: quelle incontrate il pomeriggio e quelle che si verificano a scuola. Infatti, se lo studio a scuola fosse fatto in modo adeguato (come ad esempio applicazione completa e precisa del PDP, Leg. 170/10, in classe) a casa il lavoro sarebbe decisamente più semplici. Ma è vero anche l’opposto, ovvero, qualora a scuola abbiamo la piena collaborazione, questa rischia di vanificarsi se il pomeriggio non aiuto il bambino con Dislessia e DSA nel modo corretto.

Va però anche sottolineato che dal lavoro pomeridiano non possiamo pretendere miracoli. Ciò in quanto il bambino affronta lo studio dopo la mattinata di studio e delle attività ludiche o sportive sarebbero l’ideale. Motivo per cui ottimizzare il tempo e la modalità di studio con delle strategie efficaci per Disturbi Specifici di Apprendimento è di certo la via maestra.

12In tal senso abbiamo creato un Corso OnLine con la possibilità di rivedere le lezioni e contatto diretto con il Dr. Gianluca Lo Presti, sul Metodo di Studio nella Dislessia e DSA. Lo trovi QUI. In cui imparerai non solo i passi per un buon metodo di studio con tuo figlio dislessico, ma anche gli strumenti compensativi nei DSA, come incentivare la motivazione e strategie educative associate. Il tutto interamente condotto dal Dr. Lo Presti, e lo trovi disponibile ancora per pochi posti, QUI.

Lo stesso Dr. Lo Presti ha preparato per noi queste 7 lezioni GRATUITE qui di seguito in cui parleremo di che cos’è davvero la Dislessia dal punto di vista scientifico, ma anche dei bambini che invertono le lettere, la presa della penna, gli errori ortografici, il PDP a scuola e come compilarlo in modo efficace e parleremo anche di motivazione ed alla fine non perderti una bellissima lezione-intervista su tutti i DSA con materiale pratico, ecco, le trovi qui:

 

Ti sono piaciute queste indicazioni? Allora condividi e se vuoi partecipa pure tu al corso OnLine sul Metodo di Studio nella Dislessia e DSA, lo trovi QUI.

1

 

Da che età è possibile fare una valutazione per un eventuale DSA?

Mio figlio ha 6 anni e frequenta la classe 1 primaria, ma ho dei campanelli di allarme e vorrei capire meglio: è troppo piccolo oppure è possibile già valutare in 1 elementare?
La diagnosi di DSA si può fare (se presente) solo dalla fine della 2 classe primaria. Ciò significa che deve aver terminato almeno 2 anni di sana e robusta costituzione scolastica. Se però è più piccolo è possibile fare una valutazione (anche se non avremo una diagnosi  definitiva) ciò al fine di iniziarlo ad aiutare il prima possibile. Quali sono gli scenari? Ovvero, se poi è non è DSA?

  • A) Sarà poi diagnosticato DSA: abbiamo già lavorato in anticipo dalla prima elementare con 2 anni ricchi di strategie e apprendimento.
  • B) Non sarà poi diagnosticato DSA: abbiamo evitato che la situazione peggiorasse, con possibili (e spesso probabili) difficoltà scolastiche accentuate, motivazione, autostima ed emotivi.
In entrambi i casi, un aiuto dai 6 agli 8 anni ha la massima assimilazione possibile. Dunque se vi è anche un minimo sospetto di difficoltà (anche se non si ha una diagnosi effettiva per via della precocità) conviene sempre aiutare.
Corsi OnLine per Genitori e Operatori su DSA: QUI/
Se hai trovato utile questo articolo, condividilo e seguici anche su

Ho scritto un libro per voi con tutti i miei consigli, si chiama “Nostro figlio è dislessico”, manuale di autoaiuto per genitori con figli con Dislessia e DSA, lo trovi QUI.

Ti ricordo anche i DUE testi tecnici sulla DIAGNOSI di TUTTI i DSA e Disturbi Evoluti, li trovi QUI.

Nota INVALSI per DSA 2018

 

Salve a tutti, in questo documento potete trovare la nota per lo svolgimento delle prove INVALSI per il 2018 -> Nota-MIUR per INVALSI 2018

Tra i vari argomenti, appare interessante il punto 2, ovvero:

“Prove INVALSI per alunni con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento (DSA) e rilascio della certificazione delle competenze”

 

Ecco i nostri corsi online per Dislessia e DSA: https://gianlucalopresti.net/dsa-academy/

Ho scritto un libro per voi con tutti i miei consigli, si chiama “Nostro figlio è dislessico”, manuale di autoaiuto per genitori con figli con Dislessia e DSA, lo trovi QUI.

Se hai trovato utile questo articolo, condividilo e seguici anche su

Lunghe attese per le Diagnosi DSA: Inchiesta e Soluzione

L’Ordine degli Psicologi del Lazio (qui) ha realizzato un video inchiesta realizzata a cura del giornalista Luca Bertazzoni.

Il problema: Tempi lunghi per la visita, come accade in tutta Italia, e nessun aiuto a scuola.

Alcuni genitori, scelgono, di andare dal privato. Ma alcune scuole, negano tale relazione dicendo “serve la diagnosi dell’ente pubblico”. Ciò è errato. In realtà, come previsto dal CM n°8, del 6/3/2013 in ATTESA della diagnosi di un ente pubblico o accreditato è POSSIBILE aiutare il proprio figlio ed alunno. Ecco la normativa, dunque scaricatela, e se avete una diagnosi di un privato, in ATTESA che arrivi quella di ente pubblico o accreditato, datevi dare tutti gli aiuti previsti. D’altronde, la scuola vuole collaborazione per aiutare gli alunni e tutti i documenti in regola. E così è possibile, ecco il documento, il riferimento è alla fine di Pag 2.

Documento CM n° 8 BES. 

Citazione dal documento: “Per quanto riguarda gli alunni in possesso di una diagnosi di DSA rilasciata da una struttura privata, si raccomanda – nelle more del rilascio della certificazione da parte di strutture sanitarie pubbliche o accreditate – di adottare preventivamente le misure previste dalla Legge 170/2010 […] “

Ecco il Video Inchiesta. Da vedere e condividere.

Se hai trovato utile questo articolo, condividilo e seguici anche su


 

Esami Stato 2017: cosa è previsto per DSA e BES? Ecco le linee guida.

In riferimento all’ Art.23 dell’O.M. n. 257 Esami di Stato 2017 MIUR abbiamo provveduto ad indicare il testo originale in cui abbiamo evidenziato le parti più importati per gli esami dei candidati con DSA e BES.


Comma 1. La Commissione d’esame – sulla base di quanto previsto dall’articolo 10 del D.P.R. n. 122/2009 e dal relativo decreto ministeriale n.5669 del 12 luglio 2011 di attuazio- ne della legge 8 ottobre 2010, n. 170, recante Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico – nonché dalle Linee Guida allegate al citato decreto ministeriale n. 5669 del 2011, – considerati gli elementi forniti dal consiglio di classe, terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, adeguatamente certificate, relative ai candidati con disturbi specifici di apprendimento (DSA), in particolare, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. A tal fine il consiglio di classe inserisce nel documento del 15 maggio di cui al D.P.R. n. 323/1998 il Pia- no Didattico Personalizzato o altra documentazione predisposta ai sensi dell’articolo 5 del decreto ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011. Sulla base di tale documentazione e di tutti gli elementi forniti dal consiglio di classe, le Commissioni predispongono adeguate modalità di svolgimento delle prove scritte e orali. Nello svolgimento delle prove scritte, i candidati possono utilizzare gli strumenti compensativi previsti dal Piano Didattico Personalizzato o da altra documentazione redatta ai sensi dell’articolo 5 del decreto ministeriale 12 luglio 2011. A tali candidati potrà, pertanto, essere consentita la utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici solo nel caso in cui siano già stati impiegati per le verifiche in corso d’anno o comunque siano ritenuti funzionali allo svolgimento dell’esame, senza che venga pregiudicata la validità delle prove scritte. Sarà possibile prevedere alcune particolari attenzioni finalizzate a rendere sereno per tali candidati lo svolgimento dell’esame sia al mo- mento delle prove scritte, sia in fase di colloquio. I candidati possono usufruire di dispositivi per l’ascolto dei testi della prova registrati in formati “mp3”. Per la piena comprensione del testo delle prove scritte, la Commissione può prevedere, in conformità con quanto indicato dal capitolo 4.3.1 delle Linee guida citate, di individuare un proprio componente che possa leggere i testi delle prove scritte. Per i candidati che utilizzano la sintesi vocale, la Commissione può provvedere alla trascrizione del testo su supporto informatico. In particolare, si segnala l’opportunità di prevedere tempi più lunghi di quelli ordinari per lo svolgimento della prove scritte, di curare con particolare attenzione la predisposizione della terza prova scritta, con particolare riferimento all’accertamento delle competenze nella lingua straniera, di adottare criteri valutativi attenti soprattutto al contenuto piuttosto che alla forma. Gli studenti che sostengono con esito positivo l’esame di Stato alle condizioni di cui al presente comma conseguono il diploma conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore .

  1. I candidati con certificazione di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), che, ai sensi dell’articolo 6, comma 6, del decreto ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011, hanno seguito un percorso didattico differenziato, con esonero dall’insegnamento della/e lingua/e straniera/e, e che sono stati valutati dal consiglio di classe con l’attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, possono sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto finalizzate solo al rilascio dell’attestazione di cui all’articolo 13 del D.P.R. n. 323/1998. Per detti candidati, il riferimento all’effettuazione delle prove differenziate va indicato solo nella attestazione e non nei tabelloni affissi all’albo dell’istituto. Per la pubblicazione delle prove scritte e la valutazione complessiva delle prove, si rinvia a quanto previsto nel precedente articolo 22.
  2. Per quanto riguarda i candidati con certificazione di Disturbo Specifico di Apprendi- mento (DSA), che, ai sensi dell’articolo 6, comma 5, del decreto ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011, hanno seguito un percorso didattico ordinario, con la sola dispensa dalle prove scritte ordinarie di lingua/e straniera/e, la Commissione, nel caso in cui la lingua straniera sia oggetto di seconda prova scritta, dovrà sottoporre i candidati medesimi a prova orale sostitutiva della prova scritta. La Commissione, sulla base della documentazione fornita dal consiglio di classe, di cui al precedente arti- colo 6, stabilisce modalità e contenuti della prova orale, che avrà luogo nel giorno destinato allo svolgimento della seconda prova scritta, al termine della stessa, o in un giorno successivo, purché compatibile con la pubblicazione del punteggio delle prove scritte e delle prove orali sostitutive delle prove scritte nelle forme e nei tempi previsti nei precedenti articoli. Il punteggio, in quindicesimi, viene attribuito dall’intera commissione a maggioranza, compreso il presidente, secondo i criteri di conduzione e valutazione previamente stabiliti in apposita o apposite riunioni e con l’osservanza della procedura di cui al precedente articolo 20. Qualora la lingua o le lingue straniere siano coinvolte nella terza prova scritta, gli accertamenti relativi a tali discipline sono effettuati dalla commissione per mezzo di prova orale sostitutiva nel giorno destinato allo svolgimento della terza prova scritta, al termine della stessa, o in un giorno successivo, purché compatibile con la pubblicazione del punteggio delle pro- ve scritte e delle prove orali sostitutive delle prove scritte nelle forme e nei tempi previsti nei precedenti articoli. I risultati della prova orale relativa alla lingua o alle lingue straniere coinvolte nella terza prova scritta sono utilizzati per la definizione del punteggio da attribuire alla terza prova scritta. Gli studenti che sostengono con esito positivo l’esame di Stato alle condizioni cui al presente comma conseguono il diploma conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore .
  3. Per altre situazioni di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES), formalmente individuati dal consiglio di classe, devono essere fornite dal medesimo Organo utili e opportune indicazioni per consentire a tali alunni di sostenere adeguatamente l’esame di Stato. La Commissione d’esame – sulla base di quanto previsto dalla Direttiva 27.12.2012 recante Strumenti di intervento per alunni con Bisogni educativi speciali ed organizzazione scolastica per l’inclusione, dalla circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 e dalle successive note, di pari oggetto, del 27 giugno 2013 e del 22 novembre 2013 – esaminati gli elementi forniti dal consiglio di classe, tiene in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, relative ai candidati con Bisogni Educativi Speciali (BES). A tal fine il consiglio di classe trasmette alla Com- missione d’esame il Piano Didattico Personalizzato. In ogni caso, per tali alunni, non è prevista alcuna misura dispensativa in sede di esame, mentre è possibile concedere strumenti compensativi, in analogia a quanto previsto per alunni e studenti con DSA, solo nel caso in cui siano già stati impiegati per le verifiche in corso d’anno o comunque siano ritenuti funzionali allo svolgimento dell’esame senza che venga pregiudicata la validità delle prove scritte. Gli studenti che sostengono con esito positivo l’esame di Stato alle condizioni cui al presente comma conseguono il diploma conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore.


    schermata-2017-02-06-alle-23-07-31 Servizio videoConsulenzaDSA con Dr. G. Lo Presti.
    Tutti i Dettagli per Genitori e Operatori.


    Se hai trovato utile questo articolo, condividilo e seguici anche su


La diagnosi di “BES” non esiste, scopriamo perchè

Non esiste la “diagnosi di BES” ma necessità diBisogni Educativi Speciali a  scuola

“Mio figlio ha un BES”, “Nella relazione vi è messo diagnosi di BES”, oppure ancora, alla domanda: “Che diagnosi ha? Di BES”: Sono tutte affermazioni errate, inesatte e difformi da ogni normativa e documento ufficiale.

La diagnosi di “Bisogni Educativi Speciali” non esiste. La diagnosi è una dicitura sanitaria. La diagnosi può essere di “Disturbo Specifico di Apprendimento, nello specifico di Dislessia Evolutiva”, oppure diagnosi di “ADHD”. Quindi non esiste la diagnosi (e dunque neppure la certificazione) di BES.
I Bisogni Educativi Speciali sono tutti quegli accorgimenti didattici che diamo sia achi ha una diagnosi (come DSA, ADHD, etc) e sia a chi ha difficoltà temporanee (immigrati, studenti svantaggiati, etc). Si diagnostica un disturbo, non un Bisogno Educativo Speciale.

Cosa diversa è se vi è una relazione specialistica in cui dopo della dicitura diagnostica come “Discalculia Evolutiva” appare un suggerimento come “il soggetto necessita di un BES a scuola”. In questo caso lo psicologo o il medico che compila la relazione sottolinea semplicemente che la scuola avrà cura di adottare gli strumenti d’intervento per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali.

Dunque il BES non si certifica (per un approfondimento leggi il post del Prof. Flavio Fogarolo).
Insomma, una diagnosi fa riferimento ad una categoria nosografia dell’ICD.10 o DSM 5. A queste categorie appartengono i DSA, ADHD, DSL, Autismo, etc. ma Nell’ICD10 o DSM 5 non ci sono i BES, perchè non sono dei disturbi ma degli accorgimenti didattici alunno per alunno.

Ecco i nostri corsi online per Dislessia e DSA: https://gianlucalopresti.net/dsa-academy/

Tratto da: Bisogni Educativi Speciali: le 10 precisazioni


Ho scritto un libro per voi con tutti i miei consigli, si chiama “Nostro figlio è dislessico”, manuale di autoaiuto per genitori con figli con Dislessia e DSA, lo trovi QUI.

Ti ricordo anche i DUE testi tecnici sulla DIAGNOSI di TUTTI i DSA e Disturbi Evoluti, li trovi QUI.
Se hai trovato utile questo articolo, condividilo e seguici anche su

La scadenza della certificazione diagnostica per DSA (e 3 chiarimenti da sapere)

La scadenza della certificazione diagnostica per DSA (e 3 chiarimenti).

1️⃣ Una diagnosi di DSA è per sempre.
Essendo un Disturbo Specifico dell’apprendimento una caratteristica neurbiologica, si nasce dislessici, discalculici, disgrafici o disortografici. Poi, la condizione può anche migliorare, ovvero che si possono compensare delle abilità carenti (ne parleremo), così da modificare o smussare gli strumenti compensativi da utilizzare a scuola. Ma nonostante ciò, la diagnosi di DSA è per sempre.

A cura del Dr. G. Lo Presti trovi 3 canali gratuiti in cui iscriverti per ricevere Materiali, Guide, e Aiuti per Dislessia e DSA:
💚 Canale WhatsApp vai QUI 😄
💙 Canale Instagram Vai QUI 😇
❤️ Canale Telegram Vai QUI 🤓

2️⃣ No “scadenza”, quanto piuttosto “aggiornamento”
E’ improprio parlare di “scadenza” della diagnosi, ma più che altro possiamo definirla, appunto, “aggiornamento” del profilo o “monitoraggio” come spiegato poc’anzi, per la modifica della condizione. Ad esempio se il soggetto legge più velocemente e prova meno fatica, potremo togliere la dispensa della lettura di un brano e la compensazione con il brano letto da un compagno/insegnante/concordare il brano da leggere, ed inserire la sintesi vocale.

Si tratta dunque di una “rivalutazione” in cui possiamo andare ad osservare gli eventuali miglioramenti (se vi sono stati), e che cosa è bene fare per aiutare ulteriormente il bambino o ragazzo con DSA. Perchè “si”, si può sempre fare qualcosa.

3️⃣ Dopo quanto tempo dovrebbe esserci l’aggiornamento del profilo di DSA ai fini scolastici?
La normativa in tal senso (Conferenza Stato-Regioni sui DSA del 25 luglio 2012), indica quanto segue:

Il profilo di funzionamento è di norma aggiornato:

– al passaggio da un ciclo scolastico all’altro e comunque, di norma, non prima di tre anni dal precedente

– ogni qualvolta sia necessario modificare l’applicazione degli strumenti didattici e valutativi necessari, su segnalazione della scuola alla famiglia o su iniziativa della famiglia.

Aggiornamento per la scuola
➡️ Che non c’è un obbligo. Dunque la scuola non può obbligarvi ad una nuova diagnosi prima di 3 anni dall’ultima diagnosi.
➡️ Anche se c’è il cambio di scuola e la diagnosi non ha ancora “compiuto” 3 anni, allora non si pone, anche in questo caso la necessità.
➡️ Su richiesta della scuola o della famiglia, in tutti quei casi in cui l’uso degli strumenti indicati nel PDP, cambiano radicalmente, allora si può consigliare una nuova revisione.

“Ma, a me hanno detto che devo tornare a controllo ogni anno o dopo 3 mesi”.
Nel caso precedente ci si riferisce alla richiesta da parte della scuola. Se il controllo viene richiesto da un sanitario (ASL o Professionista privato) non lo si effettua per il PDP (come lo richiede la scuola) ma lo si effettua per verificare l’efficacia di un trattamento nei DSA, un piccolo monitoraggio può essere effettuato anche dopo 3 mesi.

Spero che sia utile 🙂
Con un cordiale saluto
Dr. Gianluca Lo Presti

Rendiamolo operativo osservando il tutto caso per caso.

aggiornamento diagnosi dsa dislessia


Ho scritto un libro per voi con tutti i miei consigli, si chiama “Nostro figlio è dislessico”, manuale di autoaiuto per genitori con figli con Dislessia e DSA, lo trovi QUI.

A cura del Dr. G. Lo Presti trovi 3 canali gratuiti in cui iscriverti per ricevere Materiali, Guide, e Aiuti per Dislessia e DSA:
💚 Canale WhatsApp vai QUI 😄
💙 Canale Instagram Vai QUI 😇
❤️ Canale Telegram Vai QUI 🤓

Calma, basta applicare il PDP per DSA

Non pensavo potesse accadere.
Mi hanno invitato a Bucarest per spiegare loro come aiutiamo i bambini con #DSA in Italia.

gl story 7Da loro esistono le “scuole” speciali, diversamente da noi che abbiamo l’integrazione totale degli alunni.
E’ vero, molto vi è da fare, ma abbiamo, tutto sommato, un eccellente sistema scolastico.

Una Legge 170/10 che tutela i nostri alunni e riconosce i Disturbi Specifici di Apprendimento.
Il DM 5669, 12 luglio 2011 che indica che deve essere predisposto un PDP per i DSA e linee guida a scuola.
Formazione a scuola, promozione e conoscenza degli strumenti compensativi, materiali, schede, convegni, riviste, etc.

Ma tutto questo è reso vano senza l’insegnamento numero sette.

→ INSEGNAMENTO ««Il #PDP per DSA deve essere applicato.
E’ lo strumento cardine, elaborato dalla scuola, su presentazione della diagnosi da parte della famiglia.
Legge 170/10, decreti MIUR, Circolari #BES, corsi, convegni, strumenti compensativi e riunioni: ma è tutto inutile se il PDP non viene poi regolarmente applicato e rispettato dai docenti a scuola.
Attenzione, non vogliamo generalizzare, il rispetto in molte scuole avviene già, ma non in tutte. E’ questo che vogliamo, il diritto di un PDP rispettato in tutte le scuole (come in alcune già avviene), nessuna esclusa.»».

(Se utile, ricordati di condividere).
___________
Guide e Aiuti per Dislessia e DSA
Gianluca Lo Presti

 

Svolgimento prove “Esami di Stato” per Dislessia e DSA

Il MIUR ha emanato l’OM n° 252 19/4/2016 in cui vi è l’Art. 23 «Esame dei candidati con DSA e BES», qui riportiamo, con evidenziate le parti più importanti, il Comma 1 dell’Art. 23.

  1. La Commissione d’esame – sulla base di quanto previsto dall’articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n.122 e dal relativo decreto ministeriale n.5669 del 12 luglio 2011 di attuazione della legge 8 ottobre 2010, n. 170, recante Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico – nonché dalle Linee Guida allegate al citato decreto ministeriale n. 5669 del 2011, – considerati gli elementi forniti dal consiglio di classe, terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, adeguatamente certificate, relative ai candidati con disturbi specifici di apprendimento (DSA), in particolare, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. A tal fine il consiglio di classe inserisce nel documento del 15 maggio di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 323 del 1998 il Piano Didattico Personalizzato o altra documentazione predisposta ai sensi dell’articolo 5 del decreto ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011. Sulla base di tale documentazione e di tutti gli elementi forniti dal consiglio di classe, le Commissioni predispongono adeguate modalità di svolgimento delle prove scritte e orali. Nello svolgimento delle prove scritte, i candidati possono utilizzare gli strumenti compensativi previsti dal Piano Didattico Personalizzato o da altra documentazione redatta ai sensi dell’articolo 5 del decreto ministeriale 12 luglio 2011. A tali candidati potrà, pertanto, essere consentita la utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici solo nel caso in cui siano già stati impiegati per le verifiche in corso d’anno o comunque siano ritenuti funzionali alla svolgimento dell’esame, senza che venga pregiudicata la validità delle prove scritte. Sarà possibile prevedere alcune particolari attenzioni finalizzate a rendere sereno per tali candidati lo svolgimento dell’esame sia al momento delle prove scritte, sia in fase di colloquio. I candidati possono usufruire di dispositivi per l’ascolto dei testi della prova registrati in formati “mp3”. Per la piena comprensione del testo delle prove scritte, la Commissione può prevedere, in conformità con quanto indicato dal capitolo 4.3.1 delle Linee guida citate, di individuare un proprio componente che possa leggere i testi delle prove scritte. Per i candidati che utilizzano la sintesi vocale, la Commissione può provvedere alla trascrizione del testo su supporto informatico. In particolare, si segnala l’opportunità di prevedere tempi più lunghi di quelli ordinari per lo svolgimento della prove scritte, di curare con particolare attenzione la predisposizione della terza prova scritta, con particolare riferimento all’accertamento delle competenze nella lingua straniera, di adottare criteri valutativi attenti soprattutto al contenuto piuttosto che alla forma.

Trovi QUI l’intero documento.


Ho scritto un libro per voi con tutti i miei consigli, si chiama “Nostro figlio è dislessico”, manuale di autoaiuto per genitori con figli con Dislessia e DSA, lo trovi QUI.
COP_Nostro-figlio-e-dislessico_590-600-8
Se hai trovato utile questo articolo, condividilo e seguici anche su
Ecco un’Info Grafica riassuntiva:
Svolgimento prove -Esami di Stato- per Dislessia e DSA.

PDP MIUR, ecco come compilarlo

Vediamo insieme il Piano Didattico Personalizzato per Disturbi Specifici di Apprendimento secondo il modello del MIUR.

Che cos’è il PDP ed a che cosa serve?

Il PDP (ovvero Piano Didattico Personalizzato), è, in breve, un documento previsto dal MIUR secondo il DM 5669 del 12/7/2011 in cui ci si accorda sulla didattica personalizzata da attuare a scuola.
Cosa contiene il PDP?
All’interno sono indicate le attività da cui appare necessario dispensare lo studente e quali strumenti compensativi il ragazzino può utilizzare. Questo sia durante la lezione che durante le prove di valutazione (esempio: riduzione della quantità dei compiti a casa a favore della qualità, uso di mappe concettuali durante l’interrogazione, uso della calcolatrice, evitare di far leggere il bambino come primo lettore, etc).
Il modello del PDP contiene i generalmente, le seguenti aree:
Dati generali dello studente;
Funzionamento delle Abilità di Lettura, Scrittura e Calcolo;
Didattica Personalizzata con:
– Strategie metodologiche e didattiche,
– Misure dispensative e Strumenti compensativi,
– Strategie e Strumenti utilizzati dall’alunno nello studio.

Chi compila il PDP?

La normativa di riferimento indica che il PDP va compilato dai docenti della classe, ma con la possibilità di avvalersi del supporto e suggerimenti della famiglia e di chi segue lo studente. Infatti, citando la normativa MIUR, DM 5669 del 12/7/2011 (pg.8, pt 3): “Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici”

Con la diagnosi dello specialista privato la scuola può già compilare il PDP?

SI. Infatti la CM del MIUR n°8 del 6 marzo 2013 prot. 561 sui BES chiarisce che:
“Alunni con DSA e disturbi evolutivi specifici”
“Per quanto riguarda gli alunni in possesso di una diagnosi di DSA rilasciata da una struttura privata, si raccomanda – nelle more del rilascio della certificazione da parte di strutture sanitarie pubbliche o accreditate – di adottare preventivamente le misure previste dalla Legge 170/2010”.
Ovvero che questo documento indica la necessità che sia predisposto il PDP già con la diagnosi dello specialista privato.

COME FARE RICHIESTA DI PDP 

COME PREPARARE IL PDP 

SEGUICI SU FACEBOOK 

3 motivi per cui i PDP NON vengono applicati

Ci sono scuole e scuole. Scuole in cui i PDP dalla carta passano alla cattedra. Ovvero che ciò che vi è scritto poi viene applicato davvero. Accade altre volte invece che ciò che viene riportato nel Piano Didattico Personalizzato, poi, NON viene applicato in classe.

Ecco, nella nostra esperienza, 3 motivi per cui accade che i PDP falliscano a scuola così da restare solo sulla carta, e quello che è possibile fare.

1 – Non si conosco realmente i DSA

A scuola abbiamo tanti professori formati ed attenti ai DSA. Nonostante ciò esistono anche dei docenti che dicono “io ho fatto un corso/master/incontri sui DSA”, ma, essendo il risultato quello che conta, il nostro studente non ha dei miglioramenti in classe. Molti credono che Dislessia significhi “leggere lentamente”, ma non è così. Il leggere lentamente è una manifestazione della Dislessia, la quale, invece, concerne una difficoltà nello sviluppo delle fasi di lettura. Altri sono convinti che basti dare il PC a scuola per compensare, mentre invece, serve assicurarsi che il soggetto sappia usare PC, software compensativi e soprattutto abbia una certa abilità di lettura (esempio dopo attività di potenziamento). Potremmo andare avanti all’infinito. Ciò che purtroppo accade è che non conoscendo i DSA si rischia di compilare un PDP senza sapere ciò che realmente serve allo studente, ed il PDP resta solo un foglio come tanti.

2 – No crocette nei PDP

“Il Piano Didattico personalizzato non può essere inteso come mera esplicazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con DSA”.

La Circolare Ministeriale MIUR del n°8 del 6/3/2013 parla chiaro.

Il Piano Didattico Personalizzato NON può essere un elenco di strumenti generici.

Quanto, piuttosto, un Piano Didattico “Personalizzato” (appunto).

 

Si, proprio come un modulo “prestampato”, noto che a scuola girano molti PDP con caselle da spuntare. Dunque l’opposto della personalizzazione. Ecco un esempio:

Schermata 2016-02-18 alle 12.07.07

A mio avviso, non va bene. Questa NON è personalizzazione. Questa NON è didattica individuale. Se un DSA è diverso da un altro, NON possiamo utilizzare caselle in cui mettere delle crocette per i PDP. E’ ovvio che i PDP NON vengano applicati quando non ho personalizzazione.

3 – Linguaggio chiaro

Se leggo nel mio PDP frasi come:

  • Incoraggiare l’apprendimento collaborativo favorendo le attività in piccoli gruppi

Questo va bene per tutti a prescindere che sia DSA o meno.

  • Predisporre azioni di tutoraggio

Bene, ma quali sono queste “azioni”? Chi le mette in atto?

  • Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline.

Come farlo con i DSA? Loro non hanno problemi di comprensione, ma solo difficoltà a livello lettura strumentale, comunicazione ortografica o grafica, e di calcolo.

Insomma, spesso si leggono frasi asettiche, generiche, “copia/incollate”. Ciò che servirebbe è proprio un PDP fatto su misura, su misura di Marco, Andrea, Sara.

Cosa fare allora?

Corsi con personale qualificato. Non possiamo dare alla scuola la colpa di tutto, anzi, le scuole sono spesso aperte  disponibili all’aiuto. Solo che è il caso che i docenti siano formati da personale seriamente qualificato nei DSA. Da chi garantisca Strumenti operativi (schede, testi, ed altro), e indicazioni pratiche caso per caso. Dunque, consiglierei prima di far fare formazione a scuola da un esperto, che questo professionista metta nero su bianco i materiali Pratici che andrà ad esporre. Noi facciamo così, un esempio QUI.

Che nella compilazione del PDP si tenga conto dei consigli degli esperti. Già è previsto dal DM 5669 del 12/7/2011 sui DSA, ma poco applicato. Alle volte abbiamo un paradosso, ovvero che gli insegnanti si formano tramite gli “Esperti in DSA” (psicologi, etc.) sui DSA. Questi insegnanti compilano il PDP per DSA. Può poi capitare che alcuni di questi insegnanti dicano: “non abbiamo bisogno di esperti, sappiamo quello che dobbiamo fare“. Ovvero non hanno poi bisogno dei consigli di quegli esperti che in precedenza gli hanno spiegato cosa siano i DSA. Certo, con la maggior parte delle scuola si collabora serenamente, ma capita anche questa chiusura. Ho scritto un libro “Nostro figlio è dislessico”, in cui consiglio come compilare il PDP per Dislessia, per Disortografia, per Disgrafia e per Discalculia, lo trovi QUI.

Usare il PDP del MIUR. Se vado al Comune della mia Città e chiedo una carta di identità, vorrei che fosse sul modello del Comune, e non quello di un associazione di consumatori (con tutto rispetto per le preziose associazioni dei consumatori). Se faccio una denuncia alla polizia, compilo il modulo del Ministero dell’Interno, e non quello del cartolaio sotto casa (con tutto rispetto per il grande lavoro dei cartolai). Idem per il PDP, chiedo un PDP per mio figlio, vorrei quello del MIUR, del Ministero Istruzione Università e Ricerca e non quello di varie associazioni (per tutto rispetto delle associazioni, ma sempre tali restano). Il PDP del MIUR e Come compilare il PDP in 5 mosse, lo trovate QUI.

Ho scritto un libro per voi con tutti i miei consigli, si chiama “Nostro figlio è dislessico”, manuale di autoaiuto per genitori con figli con Dislessia e DSA, lo trovi QUI.

COP_Nostro-figlio-e-dislessico_590-600-8
Nostro figlio è Dislessico – Gianluca Lo Presti


Se hai trovato utile questo articolo, condividilo e seguici anche su

Genitori: vi siete mai trovati in questa situazione?

Lasciate che vi racconti una storia.

In seconda elementare G. si era fatto ancor più nervoso e irritabile, a tratti pieno di rabbia e permaloso, mentre i rapporti con i compagni peggioravano. La differenza con il resto della classe si era fatta evidente. Anche a casa la situazione non era allegra: la sua resistenza si era fatta più forte e usava tattiche di tutti i tipi per evitare di fare i compiti. Lasciava libri e quaderni a scuola o tornava senza penne, senza colori, senza astuccio. Glieli ricompravo, e li perdeva di nuovo. Una vera disperazione. Ogni tanto svolazzava qualche quaderno o scappava qualche urlo, insieme alla pazienza. Mi sarebbe servita una «mamma di sostegno», o almeno qualcuno che mi spiegasse come aiutarlo. Ero sola e un po’ sconfortata. Il papà, un po’ perché allergico alle attività scolastiche, un po’ per la preoccupazione di rivedere come in un piccolo specchio il riflesso di personali sofferenze tra i banchi, si teneva fuori. Non riuscivo a capire cosa gli impedisse di imparare a leggere e a scrivere come gli altri, cosa lo portasse ad avere un rapporto così faticoso con la scuola.

Il racconto è di Anna Di Lauro (2012), una mamma con un figlio con DSA. Vi siete mai trovati in questa situazione?

Sappiate che non siete i soli, perché sono molte le storie simili a queste che ascolto ogni giorno quando ho di fronte un genitore che elenca tutte le difficoltà che incontra con il proprio figlio, anche solo dall’iniziare a fargli eseguire i compiti a casa, sino ai problemi nell’apprendimento della lettura, scrittura o calcolo. Da qui nascono molti dubbi e domande, come, ad esempio: Perché accade questo?, Cosa ha mio figlio?, Come posso aiutarlo?

 

Così, ho scritto un libro per voi con tutti i miei consigli, si chiama “Nostro figlio è dislessico”, manuale di autoaiuto per genitori con figli con Dislessia e DSA, lo trovi QUI.

(tratto dall’anteprima pubblica del testo, qui)


Se hai trovato utile questo articolo, condividilo e seguici anche su

Colpevoli di richiedere il PDP

Non succede in tutte la scuole, ma accade.

Accade che si porti la Diagnosi di DSA, con richiesta del Piano Didattico Personalizzato a scuola e ci si senta rispondere:

  • “Ma non è un DSA”

Non è così. Perchè la diagnosi la fa uno specialista che segue un rigido protocollo diagnostico per DSA. Dunque non spetta alla scuola decretare se è DSA o meno. Alla scuola spetta segnalare e prendere atto.

  • “Ma noi già lo aiutiamo dunque non c’è bisogno di fare il PDP”

Non è così. Il PDP spetta per legge per tutti i soggetti con diagnosi di DSA, dunque che ben venga tutto l’aiuto didattico, ma il PDP va compilato per tutelare i diritti di quello studente.

  • “Il PDP non è ancora pronto, lo stiamo compilando”

Al di la del fatto che dovrebbe essere compilato entro 3 mesi dalla richiesta formale (la trovi qui) della famiglia (secondo DM 5669 12/7/2011), ma per compilarlo serve davvero poco, ecco come compilare il PDP in 5 passi QUI.

  • “Serve la diagnosi dell’ente pubblico”

Non è così, il DM  MIUR n 8 del 6/3/2013 recita che in attesa di certificazione si compila il PDP. Anche l’AID riporta questo punto nel suo sito Cosa fare con la scuola in caso di diagnosi di DSA (Disturbo Specifico dell’Apprendimento)?
Dovrete consegnare subito la diagnosi alla scuola (sia che sia stata rilasciata da un privato che dalla Asl), farla protocollare e richiedere il PDP.”
(fonte AID qui)

  • “Non vi possiamo dare copia del PDP”

Non è così. Vi è apposta la vostra FIRMA, dunque per legge vi spetta di diritto una copia di ciò che avete firmato.

  • “Il PDP noi lo applichiamo”

E se così non fosse? Se il soggetto con dislessia e DSA ancora fatica nello studio? Sta male emotivamente e psicologicamente e non vi è una reale dispensazione e compensazione delle attività? In caso fate presente al Dirigente Scolastico (garante del diritto allo studio nell’istituto di appartenenza), al Coordinatore di classe ed al Referente per la dislessia della scuola (qualora sia presente) che la scuola sta violando la legge e che vi vedrete costretti a rivolgervi all’Ufficio Scolastico Regionale. Eventualmente si possono intraprendere anche le vie legali.


 

Insomma, ciò che spesso (non sempre) accade, è che un genitore si senta quasi colpevole di aver richiesto il PDP, quasi colpevole di chiedere un favore (e non un suo diritto), quasi colpevole di voler aiutare il proprio figlio.


 

Ho scritto un libro per voi con tutti i miei consigli, si chiama “Nostro figlio è dislessico”, manuale di autoaiuto per genitori con figli con Dislessia e DSA, lo trovi QUI.


Se hai trovato utile questo articolo, condividilo e seguici anche su

 

Chi sono gli alunni con BES?

La scuola individua gli studenti con Bisogni Educativi Speciali in tre modi, attraverso:certificazione, diagnosi o da considerazioni didattiche.

“Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale” (punto 1, Dir. M. 27/12/2012)

Gli alunni con BES sono una di queste tre categorie:

  1. a) Alunni con certificazione di disabilità, questa fa riferimento alla leg. 104/92 (art3) ed elaboriamo un PEI.
    .
  2. b) Alunni con diagnosi di disturbi evolutivi:

– Se hanno diagnosi di DSA, facciamo riferimento alla Leg 170/10 e DM 5669 12/7/2012 ed elaboriamo un PDP.

– Se hanno diagnosi di ADHD, Disturbi del Linguaggio, Disturbi della coordinazione motoria o non-verbali allora la scuola è in grado di decidere in maniera autonoma, “se” utilizzare, o meno, lo strumento del PDP, in caso non lo utilizzi ne scrive le motivazioni, infatti: “la scuola può intervenire nella personalizzazione in tanti modi diversi, informali o strutturati, secondo i bisogni e la convenienza. (…) il Consiglio di Classe è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un Piano Didattico Personalizzato con eventuali strumenti compensativi e/o misure dispensative, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione” (Piano Didattico Personalizzato, pag. 2 Nota Ministeriale MIUR del 22/11/2013, n°2363)

  1. c) Alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale: “Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche

(Area dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale, CM MIUR n° 8-561 del 6/3/2013).

Il temine “ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche” presuppone che un alunno (in assenza di diagnosi o certificazioni mediche), il quale mostra delle difficoltà di apprendimento legate al fatto di provenire da un ambiente con svantaggio socio-economico, con deprivazioni culturali o linguistiche (come nel caso degli stranieri), può essere aiutato dalla scuola con l’adozione di percorsi individualizzati e personalizzati come strumenti compensativi e/o dispenativi (pag. 3 CM MIUR n° 8-561 del 6/3/2013) ma “non” è obbligata a fare il PDP, dunque sceglie in autonomia se fare o meno un PDP, e questi interventi dovranno essere per il tempo necessario all’aiuto in questione.


 

Se hai trovato utile questo articolo, seguici anche su

Tratto da: Bisogni Educativi Speciali: le 10 precisazioni

Perché un DSA deve fare meno compiti per casa?

Come previsto dal DM 5669 del 12 luglio 2011 (pag. 7), ovvero nelle linee guida per DSA a scuola (le trovi qui), abbiamo per gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento una riduzione legale del carico di lavoro. Questo sia a scuola che a casa.
In questo articolo vedremo perché un alunno con DSA ha una forte necessità di avere una riduzione dei compiti per casa.
Lo studente con DSA fa meno compiti per casa sia perché faticando il doppio degli altri impiega il doppio del tempo e sia perché spesso effettua sedute di potenziamento delle abilità o esercizi di recupero a casa, oppure studia attraverso software attraverso cui impiega molto tempo per studiare.

Vediamo di entrare più nel dettaglio:

Ecco perchè vi sono meno compiti per casa per gli studenti con Dislessia e DSA.

Come abbiamo già visto c’è questa stanchezza ed anche altro lavoro da fare, e dunque la normativa parla chiaro: meno compiti per casa per gli studenti con Dislessia e DSA. Ma c’è anche un altro motivo, forse il più importante, si chiama “valorizzare l’apprendimento”.
Visto che siamo di fronte ad un Disturbo Specifico dell’-Apprendimento- (sottolineo “apprendimento”), abbiamo difficoltà ad apprendere i concetti scolastici tramite vie specifiche (come la lettura, l’ortografia, etc). Ciò significa che servono altre vie. Molte di queste strategie le ho descritte nel libro “Nostro figlio è dislessico”, manuale di autoaiuto per genitori con figli con dislessia e DSA (lo trovi qui).
Una di queste è, ad esempio, l’uso delle mappe concettuali (qui ho messo un tutorial per l’uso dei software gratuiti per le mappe).
Ad esempio, per strutturare in modo efficace una mappa concettuale devo:
1-Leggere il contenuto del testo al bambino per una o due volte
2-Chiedere un breve riassunto orale di ciò che si è ascoltato
3-Realizzare una mappa concettuale insieme al bambino
4- Leggere ancora una volta il testo mentre il bambino segue la lettura sulla mappa concettuale 
5-Ripetizione da parte del bambino del testo studiato tramite mappa concettuale
E poi? E poi vi sono le ripetizioni su ripetizioni, la mancata memorizzazione, la ricerca continua, giornaliera e spesso sfiancante di strategie alternative per imparare.
E ciò perché? Perché appunto vi sono difficoltà nell’apprendimento, dunque serve molto più tempo, serve più fatica, serve trovare strategie su strategie, ovvero, serve, soprattutto, valorizzare ciò che il soggetto sta apprendendo, dunque l’accumulo di compiti su compiti, non serve a nulla.

Se hai trovato utile questo articolo, seguici anche su