Come usare la calcolatrice nella Discalculia

Linea del 20, eccellente sia nei compiti per casa che ne potenziamento del calcolo

Nella Discalculia la calcolatrice è due in uno. Da un lato è uno strumento “dispensativo”, in quanto dispensa dal conteggio a mente, dall’altro è anche uno strumento “compensativo” in quanto usandola compenso le difficoltà legate al calcolo a mente. Ma se i conti li fa la calcolatrice, il bambino come fa ad imparare? Ecco che diviene necessario spiegare, non solo che cos’è la Discalculia, ma anche come dobbiamo usare la calcolatrice per far migliorare il ragazzino ed evitare un de-potenziamento del calcolo.

Alcuni Genitori di bambini con Dislessia e DSA durante una relazione a cura del Dr. G. Lo Presti

Le difficoltà principali nel Disturbo Specifico del Calcolo riguardano la produzione o la comprensione della quantità numerica, il saper riconoscere i simboli numerici ed il saper eseguire le quattro operazioni di base. Più precisamente nella Discalculia abbiamo una significativa difficoltà ad acquisire l’automatismo del calcolo e/o dell’elaborazione dei numeri. Per approfondire abbiamo creato un articolo che ti mostra nel dettaglio la Discalculia Evolutiva, lo trovi QUI.

Ecco COME usare la calcolatrice nella Discalculia

Il contasemplice

La calcolatrice nella Discalculia va utilizzata in tutti gli esercizi in cui la cosa importante è la procedura, e non il conteggio. Il soggetto si concentra sulla procedura con la possibilità di provare ad automatizzare la procedura aritmetica. In futuro, e piano piano si può provare a toglierla sempre gradualmente. Se il soggetto sarà poi autonomo: bene. Se così non dovesse essere, ricordiamoci che siamo sempre di fronte ad una Discalculia Evolutiva, ovvero un Disturbo Specifico dell’Apprendimento.

Come fare per fargli apprendere il calcolo?

Un bambino impegnato in una valutazione specialistica con il Dr. G. Lo Presti

Come detto in precedenza si prova a dare sempre meno aiuto con la calcolatrice, questo però vale nei compiti per casa. Per far migliorare nel calcolo un soggetto con Discalculia, i compiti per casa, purtroppo non sono ne sufficienti e neppure la via maestra. Serve un potenziamento specifico del calcolo, con esercizi mirati e condotti in modo ben preciso da un operatore adeguatamente formato.

Se questo articolo ti ha aiutato in qualche modo, ti invitiamo alla condivisione.

Con un cordiale saluto

Dr. G. Lo Presti

Aiutare mio figlio con Dislessia: 7 lezioni GRATUITE

Se sei un genitore o un operatore DSA e cerchi il modo di aiutare tuo figlio (o i bambini che segui) nello studio pomeridiano, allora queste lezioni sono adatte a te.

Spesso le difficoltà che riscontriamo possono essere di due tipi: quelle incontrate il pomeriggio e quelle che si verificano a scuola. Infatti, se lo studio a scuola fosse fatto in modo adeguato (come ad esempio applicazione completa e precisa del PDP, Leg. 170/10, in classe) a casa il lavoro sarebbe decisamente più semplici. Ma è vero anche l’opposto, ovvero, qualora a scuola abbiamo la piena collaborazione, questa rischia di vanificarsi se il pomeriggio non aiuto il bambino con Dislessia e DSA nel modo corretto.

Va però anche sottolineato che dal lavoro pomeridiano non possiamo pretendere miracoli. Ciò in quanto il bambino affronta lo studio dopo la mattinata di studio e delle attività ludiche o sportive sarebbero l’ideale. Motivo per cui ottimizzare il tempo e la modalità di studio con delle strategie efficaci per Disturbi Specifici di Apprendimento è di certo la via maestra.

12In tal senso abbiamo creato un Corso OnLine con la possibilità di rivedere le lezioni e contatto diretto con il Dr. Gianluca Lo Presti, sul Metodo di Studio nella Dislessia e DSA. Lo trovi QUI. In cui imparerai non solo i passi per un buon metodo di studio con tuo figlio dislessico, ma anche gli strumenti compensativi nei DSA, come incentivare la motivazione e strategie educative associate. Il tutto interamente condotto dal Dr. Lo Presti, e lo trovi disponibile ancora per pochi posti, QUI.

Lo stesso Dr. Lo Presti ha preparato per noi queste 7 lezioni GRATUITE qui di seguito in cui parleremo di che cos’è davvero la Dislessia dal punto di vista scientifico, ma anche dei bambini che invertono le lettere, la presa della penna, gli errori ortografici, il PDP a scuola e come compilarlo in modo efficace e parleremo anche di motivazione ed alla fine non perderti una bellissima lezione-intervista su tutti i DSA con materiale pratico, ecco, le trovi qui:

 

Ti sono piaciute queste indicazioni? Allora condividi e se vuoi partecipa pure tu al corso OnLine sul Metodo di Studio nella Dislessia e DSA, lo trovi QUI.

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Esami Stato 2017: cosa è previsto per DSA e BES? Ecco le linee guida.

In riferimento all’ Art.23 dell’O.M. n. 257 Esami di Stato 2017 MIUR abbiamo provveduto ad indicare il testo originale in cui abbiamo evidenziato le parti più importati per gli esami dei candidati con DSA e BES.


Comma 1. La Commissione d’esame – sulla base di quanto previsto dall’articolo 10 del D.P.R. n. 122/2009 e dal relativo decreto ministeriale n.5669 del 12 luglio 2011 di attuazio- ne della legge 8 ottobre 2010, n. 170, recante Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico – nonché dalle Linee Guida allegate al citato decreto ministeriale n. 5669 del 2011, – considerati gli elementi forniti dal consiglio di classe, terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, adeguatamente certificate, relative ai candidati con disturbi specifici di apprendimento (DSA), in particolare, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. A tal fine il consiglio di classe inserisce nel documento del 15 maggio di cui al D.P.R. n. 323/1998 il Pia- no Didattico Personalizzato o altra documentazione predisposta ai sensi dell’articolo 5 del decreto ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011. Sulla base di tale documentazione e di tutti gli elementi forniti dal consiglio di classe, le Commissioni predispongono adeguate modalità di svolgimento delle prove scritte e orali. Nello svolgimento delle prove scritte, i candidati possono utilizzare gli strumenti compensativi previsti dal Piano Didattico Personalizzato o da altra documentazione redatta ai sensi dell’articolo 5 del decreto ministeriale 12 luglio 2011. A tali candidati potrà, pertanto, essere consentita la utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici solo nel caso in cui siano già stati impiegati per le verifiche in corso d’anno o comunque siano ritenuti funzionali allo svolgimento dell’esame, senza che venga pregiudicata la validità delle prove scritte. Sarà possibile prevedere alcune particolari attenzioni finalizzate a rendere sereno per tali candidati lo svolgimento dell’esame sia al mo- mento delle prove scritte, sia in fase di colloquio. I candidati possono usufruire di dispositivi per l’ascolto dei testi della prova registrati in formati “mp3”. Per la piena comprensione del testo delle prove scritte, la Commissione può prevedere, in conformità con quanto indicato dal capitolo 4.3.1 delle Linee guida citate, di individuare un proprio componente che possa leggere i testi delle prove scritte. Per i candidati che utilizzano la sintesi vocale, la Commissione può provvedere alla trascrizione del testo su supporto informatico. In particolare, si segnala l’opportunità di prevedere tempi più lunghi di quelli ordinari per lo svolgimento della prove scritte, di curare con particolare attenzione la predisposizione della terza prova scritta, con particolare riferimento all’accertamento delle competenze nella lingua straniera, di adottare criteri valutativi attenti soprattutto al contenuto piuttosto che alla forma. Gli studenti che sostengono con esito positivo l’esame di Stato alle condizioni di cui al presente comma conseguono il diploma conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore .

  1. I candidati con certificazione di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), che, ai sensi dell’articolo 6, comma 6, del decreto ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011, hanno seguito un percorso didattico differenziato, con esonero dall’insegnamento della/e lingua/e straniera/e, e che sono stati valutati dal consiglio di classe con l’attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, possono sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto finalizzate solo al rilascio dell’attestazione di cui all’articolo 13 del D.P.R. n. 323/1998. Per detti candidati, il riferimento all’effettuazione delle prove differenziate va indicato solo nella attestazione e non nei tabelloni affissi all’albo dell’istituto. Per la pubblicazione delle prove scritte e la valutazione complessiva delle prove, si rinvia a quanto previsto nel precedente articolo 22.
  2. Per quanto riguarda i candidati con certificazione di Disturbo Specifico di Apprendi- mento (DSA), che, ai sensi dell’articolo 6, comma 5, del decreto ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011, hanno seguito un percorso didattico ordinario, con la sola dispensa dalle prove scritte ordinarie di lingua/e straniera/e, la Commissione, nel caso in cui la lingua straniera sia oggetto di seconda prova scritta, dovrà sottoporre i candidati medesimi a prova orale sostitutiva della prova scritta. La Commissione, sulla base della documentazione fornita dal consiglio di classe, di cui al precedente arti- colo 6, stabilisce modalità e contenuti della prova orale, che avrà luogo nel giorno destinato allo svolgimento della seconda prova scritta, al termine della stessa, o in un giorno successivo, purché compatibile con la pubblicazione del punteggio delle prove scritte e delle prove orali sostitutive delle prove scritte nelle forme e nei tempi previsti nei precedenti articoli. Il punteggio, in quindicesimi, viene attribuito dall’intera commissione a maggioranza, compreso il presidente, secondo i criteri di conduzione e valutazione previamente stabiliti in apposita o apposite riunioni e con l’osservanza della procedura di cui al precedente articolo 20. Qualora la lingua o le lingue straniere siano coinvolte nella terza prova scritta, gli accertamenti relativi a tali discipline sono effettuati dalla commissione per mezzo di prova orale sostitutiva nel giorno destinato allo svolgimento della terza prova scritta, al termine della stessa, o in un giorno successivo, purché compatibile con la pubblicazione del punteggio delle pro- ve scritte e delle prove orali sostitutive delle prove scritte nelle forme e nei tempi previsti nei precedenti articoli. I risultati della prova orale relativa alla lingua o alle lingue straniere coinvolte nella terza prova scritta sono utilizzati per la definizione del punteggio da attribuire alla terza prova scritta. Gli studenti che sostengono con esito positivo l’esame di Stato alle condizioni cui al presente comma conseguono il diploma conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore .
  3. Per altre situazioni di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES), formalmente individuati dal consiglio di classe, devono essere fornite dal medesimo Organo utili e opportune indicazioni per consentire a tali alunni di sostenere adeguatamente l’esame di Stato. La Commissione d’esame – sulla base di quanto previsto dalla Direttiva 27.12.2012 recante Strumenti di intervento per alunni con Bisogni educativi speciali ed organizzazione scolastica per l’inclusione, dalla circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 e dalle successive note, di pari oggetto, del 27 giugno 2013 e del 22 novembre 2013 – esaminati gli elementi forniti dal consiglio di classe, tiene in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, relative ai candidati con Bisogni Educativi Speciali (BES). A tal fine il consiglio di classe trasmette alla Com- missione d’esame il Piano Didattico Personalizzato. In ogni caso, per tali alunni, non è prevista alcuna misura dispensativa in sede di esame, mentre è possibile concedere strumenti compensativi, in analogia a quanto previsto per alunni e studenti con DSA, solo nel caso in cui siano già stati impiegati per le verifiche in corso d’anno o comunque siano ritenuti funzionali allo svolgimento dell’esame senza che venga pregiudicata la validità delle prove scritte. Gli studenti che sostengono con esito positivo l’esame di Stato alle condizioni cui al presente comma conseguono il diploma conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore.


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La scadenza della certificazione diagnostica per DSA (e 3 chiarimenti da sapere)

Chiarimento 1. No “scadenza”, quanto piuttosto “aggiornamento”.

E’ improprio parlare di “scadenza”, si definisce, appunto, “aggiornamento del profilo”, dunque osservare i miglioramenti (se vi sono stati), e che cosa è bene fare di ulteriore per aiutare il bambino o ragazzo dislessico. Perchè “si”, si può sempre fare qualcosa.

Nota: Esiste anche il “monitoraggio”, e sono degli incontri, molto brevi, in cui si somministrano test solo per osservare l’andamento, ad esempio per verificare di quanto sono migliorate le abilità grazie alle attività di potenziamento, noi le facciamo circa ogni 4-5mesi (info).

Chiarimento 2. Una diagnosi di DSA è per sempre.

Essendo un Disturbo Specifico dell’apprendimento una caratteristica neurbiologica, si nasce dislessici o discalculici, poi, la condizione può anche migliorare, ovvero che si possono compensare delle abilità carenti (ne parliamo nel nostro spazio qui), dunque vi può essere, appunto, un aggiornamento del profilo.

Cosa diversa è dal punto di vista legale con le scuole per quanto concerne il PDP.

Chiarimento 3. Differenze tra diagnosi clinica e diagnosi certificativa.

La diagnosi clinica la elabora sia lo psicologo libero professionista, che lo psicologo, o equipe che lavora in regime ambulatoriale.

La diagnosi certificativa (o certificazione diagnostica per DSA) è una diagnosi clinica con valore legale di attuazione del PDP a scuola. Dunque la diagnosi dei servizi pubblici diventa in automatico una diagnosi certificativa. La diagnosi clinica di uno psicologo libero professionista, un equipe di specialisti in ambito privato, diventa diagnosi certificativa nel momento in cui questi rientrano in centri accreditati. Solo che questi accreditamenti non sono presenti in tutte le regioni (come ad esempio, in Sicilia, non abbiamo, ancora centri accreditati).

Cosa fare se ho la diagnosi di DSA rilasciata da struttura privata ai fini del PDP?

La normativa in materia (Nota Ministeriale MIUR n° 6 8/3/2013) indica che in attesa della diagnosi dell’ente pubblico la scuola può elaborare il PDP. Dunque presentate prue la diagnosi clinica privata al fine di ottenere il PDP a scuola (la richiesta QUI) e mettetevi in lista d’attesa presso ente pubblico o accreditato.

Dopo quanto tempo dovrebbe esserci l’aggiornamento del profilo di DSA ai fini scolastici?

La normativa in tal senso (Conferenza Stato-Regioni sui DSA), indica quanto segue:

Il profilo di funzionamento è di norma aggiornato:

– al passaggio da un ciclo scolastico all’altro e comunque, di norma, non prima di tre anni dal precedente;

– ogni qualvolta sia necessario modificare l’applicazione degli strumenti didattici e valutativi necessari, su segnalazione della scuola alla famiglia o su iniziativa della famiglia.

Cosa significa?

Che al passaggio dalla scuola primaria a quella secondaria di 1° grado bisognerebbe aggiornarlo. Oppure aggiornarla dal passaggio dalla scuola secondaria di 1° grado a quello di 2° grado.

Ad ogni modo, ovvero al di là del passaggio di ciclo, non è necessario un aggiornamento prima de prima di 3 anni, dunque non si aggiorna prima di 3 anni.

Oppure in tutti quei casi in cui l’uso degli strumenti indicati nel PDP, cambiano radicalmente, allora si può consigliare una nuova revisione.

Non è un aggiornamento obbligatorio.

Citando la normativa, la quale dice solamente “è di norma aggiornato” ma non indica che sia obbligatorio farlo.

Rendiamolo operativo osservando il tutto caso per caso.

aggiornamento diagnosi dsa dislessia
Il profilo di funzionamento è di norma aggiornato: – al passaggio da un ciclo scolastico all’altro e comunque, di norma, non prima di tre anni dal precedente; – ogni qualvolta sia necessario modificare l’applicazione degli strumenti didattici e valutativi necessari, su segnalazione della scuola alla famiglia o su iniziativa della famiglia. (Art 3, comma 3, Conferenza Stato-Regioni 25 luglio 2012).


Ho scritto un libro per voi con tutti i miei consigli, si chiama “Nostro figlio è dislessico”, manuale di autoaiuto per genitori con figli con Dislessia e DSA, lo trovi QUI.

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3 consigli PDP per DSA

3 consigli utili per un buon Piano Didattico Personalizzato per Dislessia e Disturbi Specifici di Apprendimento


Ecco il modulo di richiesta di PDP per DSA, qui.

Con un cordiale saluto.

Dr. Gianluca Lo Presti


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Ho scritto un libro per voi con tutti i miei consigli, si chiama “Nostro figlio è dislessico”, manuale di autoaiuto per genitori con figli con Dislessia e DSA, lo trovi QUI.
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PDP MIUR, ecco come compilarlo

Vediamo insieme il Piano Didattico Personalizzato per Disturbi Specifici di Apprendimento secondo il modello del MIUR.

Che cos’è il PDP ed a che cosa serve?

Il PDP (ovvero Piano Didattico Personalizzato), è, in breve, un documento previsto dal MIUR secondo il DM 5669 del 12/7/2011 in cui ci si accorda sulla didattica personalizzata da attuare a scuola.
Cosa contiene il PDP?
All’interno sono indicate le attività da cui appare necessario dispensare lo studente e quali strumenti compensativi il ragazzino può utilizzare. Questo sia durante la lezione che durante le prove di valutazione (esempio: riduzione della quantità dei compiti a casa a favore della qualità, uso di mappe concettuali durante l’interrogazione, uso della calcolatrice, evitare di far leggere il bambino come primo lettore, etc).
Il modello del PDP contiene i generalmente, le seguenti aree:
Dati generali dello studente;
Funzionamento delle Abilità di Lettura, Scrittura e Calcolo;
Didattica Personalizzata con:
– Strategie metodologiche e didattiche,
– Misure dispensative e Strumenti compensativi,
– Strategie e Strumenti utilizzati dall’alunno nello studio.

Chi compila il PDP?

La normativa di riferimento indica che il PDP va compilato dai docenti della classe, ma con la possibilità di avvalersi del supporto e suggerimenti della famiglia e di chi segue lo studente. Infatti, citando la normativa MIUR, DM 5669 del 12/7/2011 (pg.8, pt 3): “Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici”

Con la diagnosi dello specialista privato la scuola può già compilare il PDP?

SI. Infatti la CM del MIUR n°8 del 6 marzo 2013 prot. 561 sui BES chiarisce che:
“Alunni con DSA e disturbi evolutivi specifici”
“Per quanto riguarda gli alunni in possesso di una diagnosi di DSA rilasciata da una struttura privata, si raccomanda – nelle more del rilascio della certificazione da parte di strutture sanitarie pubbliche o accreditate – di adottare preventivamente le misure previste dalla Legge 170/2010”.
Ovvero che questo documento indica la necessità che sia predisposto il PDP già con la diagnosi dello specialista privato.

COME FARE RICHIESTA DI PDP 

COME PREPARARE IL PDP 

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3 motivi per cui i PDP NON vengono applicati

Ci sono scuole e scuole. Scuole in cui i PDP dalla carta passano alla cattedra. Ovvero che ciò che vi è scritto poi viene applicato davvero. Accade altre volte invece che ciò che viene riportato nel Piano Didattico Personalizzato, poi, NON viene applicato in classe.

Ecco, nella nostra esperienza, 3 motivi per cui accade che i PDP falliscano a scuola così da restare solo sulla carta, e quello che è possibile fare.

1 – Non si conosco realmente i DSA

A scuola abbiamo tanti professori formati ed attenti ai DSA. Nonostante ciò esistono anche dei docenti che dicono “io ho fatto un corso/master/incontri sui DSA”, ma, essendo il risultato quello che conta, il nostro studente non ha dei miglioramenti in classe. Molti credono che Dislessia significhi “leggere lentamente”, ma non è così. Il leggere lentamente è una manifestazione della Dislessia, la quale, invece, concerne una difficoltà nello sviluppo delle fasi di lettura. Altri sono convinti che basti dare il PC a scuola per compensare, mentre invece, serve assicurarsi che il soggetto sappia usare PC, software compensativi e soprattutto abbia una certa abilità di lettura (esempio dopo attività di potenziamento). Potremmo andare avanti all’infinito. Ciò che purtroppo accade è che non conoscendo i DSA si rischia di compilare un PDP senza sapere ciò che realmente serve allo studente, ed il PDP resta solo un foglio come tanti.

2 – No crocette nei PDP

“Il Piano Didattico personalizzato non può essere inteso come mera esplicazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con DSA”.

La Circolare Ministeriale MIUR del n°8 del 6/3/2013 parla chiaro.

Il Piano Didattico Personalizzato NON può essere un elenco di strumenti generici.

Quanto, piuttosto, un Piano Didattico “Personalizzato” (appunto).

 

Si, proprio come un modulo “prestampato”, noto che a scuola girano molti PDP con caselle da spuntare. Dunque l’opposto della personalizzazione. Ecco un esempio:

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A mio avviso, non va bene. Questa NON è personalizzazione. Questa NON è didattica individuale. Se un DSA è diverso da un altro, NON possiamo utilizzare caselle in cui mettere delle crocette per i PDP. E’ ovvio che i PDP NON vengano applicati quando non ho personalizzazione.

3 – Linguaggio chiaro

Se leggo nel mio PDP frasi come:

  • Incoraggiare l’apprendimento collaborativo favorendo le attività in piccoli gruppi

Questo va bene per tutti a prescindere che sia DSA o meno.

  • Predisporre azioni di tutoraggio

Bene, ma quali sono queste “azioni”? Chi le mette in atto?

  • Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline.

Come farlo con i DSA? Loro non hanno problemi di comprensione, ma solo difficoltà a livello lettura strumentale, comunicazione ortografica o grafica, e di calcolo.

Insomma, spesso si leggono frasi asettiche, generiche, “copia/incollate”. Ciò che servirebbe è proprio un PDP fatto su misura, su misura di Marco, Andrea, Sara.

Cosa fare allora?

Corsi con personale qualificato. Non possiamo dare alla scuola la colpa di tutto, anzi, le scuole sono spesso aperte  disponibili all’aiuto. Solo che è il caso che i docenti siano formati da personale seriamente qualificato nei DSA. Da chi garantisca Strumenti operativi (schede, testi, ed altro), e indicazioni pratiche caso per caso. Dunque, consiglierei prima di far fare formazione a scuola da un esperto, che questo professionista metta nero su bianco i materiali Pratici che andrà ad esporre. Noi facciamo così, un esempio QUI.

Che nella compilazione del PDP si tenga conto dei consigli degli esperti. Già è previsto dal DM 5669 del 12/7/2011 sui DSA, ma poco applicato. Alle volte abbiamo un paradosso, ovvero che gli insegnanti si formano tramite gli “Esperti in DSA” (psicologi, etc.) sui DSA. Questi insegnanti compilano il PDP per DSA. Può poi capitare che alcuni di questi insegnanti dicano: “non abbiamo bisogno di esperti, sappiamo quello che dobbiamo fare“. Ovvero non hanno poi bisogno dei consigli di quegli esperti che in precedenza gli hanno spiegato cosa siano i DSA. Certo, con la maggior parte delle scuola si collabora serenamente, ma capita anche questa chiusura. Ho scritto un libro “Nostro figlio è dislessico”, in cui consiglio come compilare il PDP per Dislessia, per Disortografia, per Disgrafia e per Discalculia, lo trovi QUI.

Usare il PDP del MIUR. Se vado al Comune della mia Città e chiedo una carta di identità, vorrei che fosse sul modello del Comune, e non quello di un associazione di consumatori (con tutto rispetto per le preziose associazioni dei consumatori). Se faccio una denuncia alla polizia, compilo il modulo del Ministero dell’Interno, e non quello del cartolaio sotto casa (con tutto rispetto per il grande lavoro dei cartolai). Idem per il PDP, chiedo un PDP per mio figlio, vorrei quello del MIUR, del Ministero Istruzione Università e Ricerca e non quello di varie associazioni (per tutto rispetto delle associazioni, ma sempre tali restano). Il PDP del MIUR e Come compilare il PDP in 5 mosse, lo trovate QUI.

Ho scritto un libro per voi con tutti i miei consigli, si chiama “Nostro figlio è dislessico”, manuale di autoaiuto per genitori con figli con Dislessia e DSA, lo trovi QUI.

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Nostro figlio è Dislessico – Gianluca Lo Presti


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Genitori: vi siete mai trovati in questa situazione?

Lasciate che vi racconti una storia.

In seconda elementare G. si era fatto ancor più nervoso e irritabile, a tratti pieno di rabbia e permaloso, mentre i rapporti con i compagni peggioravano. La differenza con il resto della classe si era fatta evidente. Anche a casa la situazione non era allegra: la sua resistenza si era fatta più forte e usava tattiche di tutti i tipi per evitare di fare i compiti. Lasciava libri e quaderni a scuola o tornava senza penne, senza colori, senza astuccio. Glieli ricompravo, e li perdeva di nuovo. Una vera disperazione. Ogni tanto svolazzava qualche quaderno o scappava qualche urlo, insieme alla pazienza. Mi sarebbe servita una «mamma di sostegno», o almeno qualcuno che mi spiegasse come aiutarlo. Ero sola e un po’ sconfortata. Il papà, un po’ perché allergico alle attività scolastiche, un po’ per la preoccupazione di rivedere come in un piccolo specchio il riflesso di personali sofferenze tra i banchi, si teneva fuori. Non riuscivo a capire cosa gli impedisse di imparare a leggere e a scrivere come gli altri, cosa lo portasse ad avere un rapporto così faticoso con la scuola.

Il racconto è di Anna Di Lauro (2012), una mamma con un figlio con DSA. Vi siete mai trovati in questa situazione?

Sappiate che non siete i soli, perché sono molte le storie simili a queste che ascolto ogni giorno quando ho di fronte un genitore che elenca tutte le difficoltà che incontra con il proprio figlio, anche solo dall’iniziare a fargli eseguire i compiti a casa, sino ai problemi nell’apprendimento della lettura, scrittura o calcolo. Da qui nascono molti dubbi e domande, come, ad esempio: Perché accade questo?, Cosa ha mio figlio?, Come posso aiutarlo?

 

Così, ho scritto un libro per voi con tutti i miei consigli, si chiama “Nostro figlio è dislessico”, manuale di autoaiuto per genitori con figli con Dislessia e DSA, lo trovi QUI.

(tratto dall’anteprima pubblica del testo, qui)


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Strumenti compensativi per DSA: a te la scelta

Prima dell’elenco completo vorremmo far passare un messaggio importantissimo:

Gli strumenti compensativi, non vanno consigliati “a valanga”: sia perché poi tutti non si usano e sia perché è giusto usarne pochi ma buoni. Ma, soprattutto, non vanno neppure accantonati.

Strumenti compensativi

Dato che al dislessico serve attivare più canali sensoriali insieme e che i DSA sono generalmente bravissimi a usare i mezzi forniti dalla tecnologia, si possono usare in classe degli strumenti compensativi tecnologici:

  • LIM = lavagna interattiva multimediale;
  • PC con videoproiettore;
  • registratore (CD, MP3);
  • Smart Pen (penna “intelligente” che registra, e recupera la voce del docente, digitando una parola);
  • dizionario elettronico.

Senza trascurare gli strumenti compensativi non tecnologici:

  • lettura ad alta voce (eseguita dal docente o dai compagni),
  • schemi, riassunti, mappe,
  • aumento del tempo a disposizione,
  • abitudine a porre quesiti “dal posto” per monitorare gli apprendimenti.

Anche a casa, il DSA può utilizzare strumenti compensativi tecnologici:

  • PC con correttore ortografico;
  • sintesi vocale;
  • software specifici (testi digitali, mappe);
  • strumenti per l’audio: registratore, lettori Mp3;
  • Internet;
  • dizionario elettronico;
  • traduttore.

E non tecnologici:

  • schemi propri;
  • appunti del docente o dei compagni;
  • tavole con le regole grammaticali;
  • tabelle verbali con paradigma irregolare;
  • affiancamento per lo studio pomeridiano.

Trovate tutti gli strumenti compensativi caso per caso nel libro “Nostro figlio è dislessico”, lo trovi qui.

Il dizionario elettronico

Il dizionario elettronico contiene tutte le voci tradotte dalla lingua straniera all’italiano e viceversa; funziona come correttore ortografico, risolve cruciverba e anagrammi, ricerca verbi frasali, funge da calcolatrice e da convertitore. Il dispositivo è utile a casa e per le verifiche in classe. Viene incontro alle esigenze espresse dai docenti; infatti è un sistema chiuso: non si collega al web e non si possono caricare altri contenuti.

Il libro digitale e la penna intelligente

Il libro digitale e la penna intelligente si usano in classe con la LIM e a casa con il PC. La penna scrive su qualsiasi foglio, trasferisce le note al PC, converte scritture a mano, memorizza disegni, note, musica, …

È possibile sfogliare le pagine digitali, attivare contributi audio e video, effettuare autovalutazioni con esercizi interattivi, interagire con le immagini, scaricare materiale supplementare dal web.

Software

Molti software sono gratuiti, per esempio alcuni di quelli che si possono usare per fare mappe mentali, concettuali e schemi (VUE, CMapTools, Freemind) e per la sintesi vocale (Balabolka, Dspeech, LeggixMe, ReadSpeaker). Tra questi, per esempio, ReadSpeaker  (vocalizzazione) è un servizio online basato su server esterno che permette la lettura ad alta voce di un testo da siti web. Esistono anche diversi software non gratuiti, come Highlighter, Superquaderno, Supermappe, Carlo II, Carlo Mobile.

Il rapporto tra docente e studente

È importante che si instauri un rapporto costruttivo tra docente e studente: quindi è fondamentale condividere gli obiettivi, esplicitare le modalità degli esercizi, sostenere costruttivamente, evitare l’approccio punitivo e non rinforzante, abituare gli alunni all’autocorrezione e all’autovalutazione. Ricordiamoci che tutto ciò che non è vietato è permesso e va a vantaggio di tutta la classe; queste strategie sono per la maggior parte valide per tutti gli studenti perché incrementano l’attenzione di tutta la classe, rendono più coinvolgente la lezione frontale, stimolano la partecipazione attiva degli studenti.

Il dislessico, poi, trarrà vantaggio da accorgimenti particolari, che è bene sintetizzare:

  • fornire e favorire l’uso di schemi, mappe mentali e mappe concettuali, anche su supporto digitalizzato e incentivarne l’uso durante le interrogazioni per favorire l’esposizione;
  • permettere allo studente di esercitarsi in situazioni simulate con il compagno nel ruolo dell’insegnante;
  • consentire la libera circolazione degli appunti in classe;
  • astenersi dal richiedere uno studio mnemonico e nozionistico con termini tecnici difficili o parole a bassa frequenza da ricordare;
  • collaborare con i docenti tutor pomeridiani, concordando obiettivi;
  • prestare attenzione alla gestione del diario (insegnanti);
  • prestare attenzione alla gestione del tempo (genitori);
  • adottare un libro di testo utilizzabile con la LIM, Lavagna Interattiva Multimediale.

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(articolo originale su: http://is.pearson.it/dsa/misure-dispensative-e-strumenti-compensativi-per-i-dsa/   ).

 

Compiti per casa DSA: strategia cardinalità

Una delle modalità dispensative per DSA è il “ridotto carico di lavoro”, ovvero principalmente, meno compiti per casa.

Perché un DSA dovrebbe fare meno compiti per casa, ne parliamo qui (link). In breve fa meno compiti per casa sia perché faticando il doppio degli altri impiega il doppio del tempo e sia perché spesso effettua sedute di potenziamento delle abilità o esercizi di recupero a casa, oppure studia attraverso software attraverso cui impiega molto tempo per studiare.

Quando ci si mette d’accordo, tramite il PDP, su quanti compiti far fare per casa, una delle strategie che si possono usare è quella della “Cardinalità”, ecco come funziona.

Prima di tutto, in fase di stesura del PDP mettiamo una regola chiara, ovvero che i compiti per lo studente con DSA saranno quelli contrassegnati o indicati per tutti come “importantissimi”.

Dunque, lasciamo i compiti per casa in un ordine preciso di importanza, ad esempio lasciamo 10 esercizi di matematica, di cui i primi 5 “importantissimi”; oppure 5 esercizi di grammatica, di cui i primi 3 “importantissimi”.

Insomma, lasciamo a tutti gli stessi compiti ma sottolineando che (ad esempio) i primi 4, 7 o 9 esercizi sono quelli “importanti”.

Cosa otteniamo con ciò?
a ) Niente compiti differenziati con il resto dei compagni;
b ) Che uno studente con DSA, se vuole (a causa di una condizione di DSA lieve, buona compensa; alta motivazione, etc), può anche fare un numero maggiore di esercizi di quelli prestabiliti;
c) Se presenti due o più soggetti con un PDP in classe (DSA o altri BES) allora l’insegnante con un unico metodo potrà assegnare i compiti per tutti.

Facciamo un altro esempio, vi lascio adesso un compito, ovvero quello di suggerire o di inviare questo post a 5 vostri amici o colleghi, di cui però quelli importanti siano almeno 3, ovvero coloro con i quali sia “importantissimo”, condividere o far conoscere questa strategia.

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Perché un DSA deve fare meno compiti per casa?

Come previsto dal DM 5669 del 12 luglio 2011 (pag. 7), ovvero nelle linee guida per DSA a scuola (le trovi qui), abbiamo per gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento una riduzione legale del carico di lavoro. Questo sia a scuola che a casa.
In questo articolo vedremo perché un alunno con DSA ha una forte necessità di avere una riduzione dei compiti per casa.
Lo studente con DSA fa meno compiti per casa sia perché faticando il doppio degli altri impiega il doppio del tempo e sia perché spesso effettua sedute di potenziamento delle abilità o esercizi di recupero a casa, oppure studia attraverso software attraverso cui impiega molto tempo per studiare.

Vediamo di entrare più nel dettaglio:

Ecco perchè vi sono meno compiti per casa per gli studenti con Dislessia e DSA.

Come abbiamo già visto c’è questa stanchezza ed anche altro lavoro da fare, e dunque la normativa parla chiaro: meno compiti per casa per gli studenti con Dislessia e DSA. Ma c’è anche un altro motivo, forse il più importante, si chiama “valorizzare l’apprendimento”.
Visto che siamo di fronte ad un Disturbo Specifico dell’-Apprendimento- (sottolineo “apprendimento”), abbiamo difficoltà ad apprendere i concetti scolastici tramite vie specifiche (come la lettura, l’ortografia, etc). Ciò significa che servono altre vie. Molte di queste strategie le ho descritte nel libro “Nostro figlio è dislessico”, manuale di autoaiuto per genitori con figli con dislessia e DSA (lo trovi qui).
Una di queste è, ad esempio, l’uso delle mappe concettuali (qui ho messo un tutorial per l’uso dei software gratuiti per le mappe).
Ad esempio, per strutturare in modo efficace una mappa concettuale devo:
1-Leggere il contenuto del testo al bambino per una o due volte
2-Chiedere un breve riassunto orale di ciò che si è ascoltato
3-Realizzare una mappa concettuale insieme al bambino
4- Leggere ancora una volta il testo mentre il bambino segue la lettura sulla mappa concettuale 
5-Ripetizione da parte del bambino del testo studiato tramite mappa concettuale
E poi? E poi vi sono le ripetizioni su ripetizioni, la mancata memorizzazione, la ricerca continua, giornaliera e spesso sfiancante di strategie alternative per imparare.
E ciò perché? Perché appunto vi sono difficoltà nell’apprendimento, dunque serve molto più tempo, serve più fatica, serve trovare strategie su strategie, ovvero, serve, soprattutto, valorizzare ciò che il soggetto sta apprendendo, dunque l’accumulo di compiti su compiti, non serve a nulla.

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Risposte MIUR per stesura PDP su domande associazioni

 

DOMANDE DELLE ASSOCIAZIONI

Gentile Dottore, Siamo un gruppo di piccole associazioni interessate ai DSA e ricorriamo a lei con la speranza di avere una risposta chiara e univoca su alcune questioni inerenti il pdp che ogni anno in questo periodo di redazione e di firma puntualmente si propongono:
– Gli studenti dsa hanno diritto ad usare gli strumenti previsti nel vecchio pdp fino alla redazione del nuovo nei test d’ingresso e nelle prove scritte e orali?
– Gli studenti in attesa del loro primo pdp hanno diritto ad usare in attesa della redazione dello stesso degli strumenti compensativi e dispensativi? Se sì, quali? Quelli consigliati nella diagnosi depositata in segreteria?
– O durante il periodo di osservazione gli strumenti vanno effettivamente tolti durante test e verifiche, come denunciano alcuni nostri associati?
– Il pdp può essere consegnato in visione alla famiglia prima della firma, perché sia letto con attenzione ed eventualmente sottoposto agli specialisti che seguono lo studente?
– È possibile la redazione di un pdp per ragazzi con bisogni educativi speciali? È a discrezione del consiglio di classe o anche la famiglia ne può fare richiesta?
– Riguardo la valutazione: un voto positivo può “cancellarne” uno negativo sul medesimo argomento o gli insegnanti sono costretti a fare la media con entrambi i voti?
La pregheremmo in oltre di darci il Suo consenso alla divulgazione della Sua risposta nelle scuole frequentate dagli studenti da noi seguiti, al fine di fugare ogni possibile dubbio o contestazione.
RingraziandoLa per il tempo dedicatoci, Le porgiamo i nostri più distinti saluti.

Associazione DI.RE FA.RE; Beautiful Mind; L’orto del sapere; Relessica; SOS DISLESSIA Alta Val di Cecina;

 

RISPOSTE DAL MIUR

Rispondo in ordine:

–          Gli strumenti compensativi e le misure dispensative sono generalmente già elencati nella certificazione. In attesa della formalizzazione del Piano Didattico Personalizzato (PDP)  vanno attuate preventivamente le misure indicate nella certificazione; gli eventuali voti negativi ottenuti senza gli strumenti compensativi e le misure dispensative vanno riconsiderati alla luce del PDP e non possono assolutamente fare media. I test di ingresso essendo tali non dovrebbero a priori fare media.
–          Certamente copia del PDP può essere consegnato alla famiglia che ne faccia richiesta prima di firmarlo, per studiarlo e/o sottoporlo agli specialisti di fiducia.
–          Il consiglio di classe è sovrano nel decidere se fare o meno un PDP per alunni con bisogni educativi speciali che non ricadano sotto l’ombrello della legge 104/1992 o della legge 170/2010. Se poi la famiglia non lo vuole, deve motivare per iscritto il diniego alla firma. Viceversa, anche la famiglia può chiedere al consiglio di classe che sia adottato un PDP e nel caso il consiglio di classe fosse contrario, deve verbalizzarne il motivo.
–           Gli alunni che hanno diritto alla compensazione orale delle prove scritte con prove orali compensano appunto le prove scritte e quindi se la prova orale è buona non ha senso che il voto finale sia una media. Quantomeno dovrebbe esser una media pesata con peso preponderante sulla prova orale.

Ovviamente può divulgare presso chi vuole queste risposte, che non rappresentano la sola mia opinione ma quella dell’ufficio scrivente tutto. Sperando di essere stato esaustivo e rimanendo a disposizione per ulteriori chiarimenti, invio i miei più cordiali saluti

Guido Dell’Acqua, MIUR

 

(fonte http://dislessia-passodopopasso.blogspot.it/2015/11/risposte-miur-bevilacqua-sulla-stesura.html )

Cosa inserire nel PDP per DSA? Un suggerimento

Il PDP, Piano Didattico Personalizzato, è lo strumento che secondo la Legge 170/10 sui DSA si formalizza a scuola per attivare gli strumenti compensativi e dispensativi.
Nel video parliamo delle strategie da poter adottare a scuola, le quali si trovano nel libro “NOSTRO FIGLIO E’ DISLESSICO”.

Lo trovi qui
http://www.erickson.it/Libri/Pagine/Scheda-Libro.aspx?ItemId=41218
Numero verde (solo per ordini) 800 844052 da lunedì a venerdì dalle 8 alle 19
il sabato dalle ore 8 alle 12

Esame patente di guida e Dislessia

Qui di seguito viene riportata la normativa per l’esame Patente di guida nei soggetti con diagnosi di Dislessia, si consiglia di stamparla e portarla presso la sede della scuola automobilistica.


DIPARTIMENTO PER I TRASPORTI TERRESTRI

Direzione Generale per la Motorizzazione

Via G. Caraci, 36 –   00157 ROMA

Prot. 98013/23.03.05

Roma,             25 ottobre 2007

Uffici provinciale del Dipartimento dei                                             Ai Direttori dei SIIT – Trasporti

trasporti terrestri                                                                   Loro sedi

Loro sedi

Al Direttore del SIIT per il                                                    Provincia autonoma di Bolzano

Lazio, Abruzzo e Sardegna                                                     Ripartizione traffico e trasporti

Roma                                                                                    Via Crispi, 8

Bolzano

Regione siciliana                                                                    Provincia autonoma di Trento

Assessorato turismo comunicazione e trasporti                                  Servizio comunicazioni e trasporti

Dipartimento trasporti e comunicazioni                                            Motorizzazione civile

Palermo                                                                                Lungadige S. Nicolò, 14

Trento

e, p.c.

UNASCA                                                                               CONFEDERTAAI

Piazza Marconi, 25                                                               Via Laurentina, 569

Roma                                                                                    Roma

Oggetto: Esame orale di candidati al conseguimento della patente di guida della sottocategoria A1 e delle categorie A e B da parte di candidati affetti da dislessia.

L’Associazione italiana dislessia ha rappresentato alla scrivente amministrazione che le attuali disposizioni in materia di accesso all’esame di teoria informatizzato tramite il sistema di lettura vocale dei quiz discrimina i soggetti affetti da dislessia.

Infatti, dal combinato disposto del paragrafo 1.4 della circolare A28 del 28 novembre 2000 e del paragrafo 2 della circolare 15175 del 6 luglio 2006, i candidati affetti da dislessia, per poter richiedere, durante la seduta d’esame, l’ascolto dei files audio, devono produrre, all’Ufficio Motorizzazione civile “una certificazione medica dalla quale risultino affezioni che comportano insufficienze mentali tali da rendere problematica la comprensione dei testi scritti ed un certificato della Commissione medica locale che attesti che il medesimo candidato possiede i requisiti psicofisici indispensabili per il conseguimento della patente di guida”.

Fa tuttavia rilevare l’Associazione istante che la dislessia è un disturbo specifico di apprendimento della lettura e/o della scrittura (dislessia o disortografia) e che, per definizione, tale diagnosi esclude quella di insufficienza mentale. Tale specificazione è stata confermata anche dal Ministero della salute, cui questa Direzione ha chiesto un parere in merito.

Sulla base di quanto sopra, si ritiene di poter modificare le disposizioni indicate nelle citate circolari, per cui i candidati al conseguimento delle patenti di guida delle categorie A e B affetti da dislessia potranno fruire dei files audio durante la prova di teoria, allegando alla documentazione di rito, oltre al certificato di uno dei sanitari di cui all’art. 119, comma 2, del codice della strada (o laddove ricorrano i presupposti, della commissione medica locale) un certificato di un medico neuropsichiatra in cui è specificamente attestato che il candidato “E’ affetto da disturbo specifico di apprendimento della lettura (o dislessia) e/o scrittura (o disortografia)”.

IL DIRETTORE GENERALE

Dr. Ing. Sergio Dondolini

“Nostro figlio è dislessico” video con Gianluca Lo Presti


“Nostro figlio è dislessico” è un libro di Gianluca Lo Presti.
Manuale di autoaiuto per genitori di bambini con Dislessia e DSA
Ecco dove trovare il testo Scheda Libro “Nostro figlio è dislessico”, Ed. Erickson

Segui le guide e le novità per DislessiaDisortografia, Disgrafia e Discalculia

Facebook: facebook.com/blog.gianluca.lopresti

Twitter: twitter.com/GianLoPresti


Frutto di anni di pratica professionale diretta, il volume nasce con lo scopo di rendere i genitori:
• informati sui cambiamenti normativi in materia di DSA;
• in grado di riconoscere i fattori di rischio e i sintomi;
• consapevoli delle risposte che lo specialista deve fornire alla conclusione del percorso diagnostico;
• condividere con gli insegnanti il Piano Didattico Personalizzato;
• gestire la delicata attività dello studio a casa;
• prevenire gli effetti secondari del disturbo sul piano emotivo, motivazionale e relazionale.
Pensato per le famiglie, il volume può fornire anche a psicologi e docenti indicazioni operative e un ampio panorama di strumenti didattici e interventi di recupero, grazie soprattutto a un linguaggio chiaro e ai numerosi suggerimenti pratici e consigli di esperti.

INDICE

Presentazione (Claudio Vio)
Introduzione

PRIMA PARTE – Capire e affrontare i Disturbi Specifici di Apprendimento
– Le difficoltà di apprendimento che un bambino incontra a scuola
– Disturbi Specifici di Apprendimento: domande & risposte
– Tutto sulla diagnosi di DSA
– Dopo la diagnosi di DSA

SECONDA PARTE – Aiutare uno studente con DSA nell’apprendimento scolastico
Pianificazione delle attività di studio e tecniche motivazionali
– Strategie di studio per i DSA
– Potenziare le abilità di apprendimento
– Attività dispensative e strumenti compensativi
– Autonomia di studio nei DSA
– Le 3 cose da ricordare dopo aver letto questo libro

Bibliografia
Appendici

Scopri l’anteprima -> PDF con 18 pagine del testo 


Per ordinare il libro “Nostro figlio è dislessico” chiama il Numero verde delle Edizioni Erickson (solo per ordini) al 800 844 052 da lunedì a venerdì dalle 8 alle 19
il sabato dalle ore 8 alle 12.

Come preparare il PDP in 5 passi

Se sei un GENITORE ed hai un problema con il PDP a scuola, potresti essere in una delle seguenti condizioni:
A) Il PDP non sai che cosa sia;
B) Il PDP a scuola non lo hanno compilato, e rimandano da giorni settimane mesi..
C) Il PDP, una volta compilato è solo teorico, ovvero, scritto ma non applicato a scuola;
D) Il PDP è stato compialato, funziona e tutti lo rispettano.
Se la tua condizione è la A) (cos’è PDP?) il PDP (ovvero Piano Didattico Personalizzato), in breve, il PDP è un documento previsto dal MIUR secondo il DM 5669 del 12/7/2011 in cui ci si accorda sulla didattica personalizzata da attuare a scuola, ovvero da quali attività è necessario dispensative e quali strumenti compensativi il ragazzino può utilizzare sia durante la lezione che durante le prove di valutazione. Dunque questo post, è per te, leggilo bene, ed invialo a chi conosci.
Se la tua condizione è la B) (PDP non compilato) puoi consigliare questo post ai docenti della tua scuola ed aiutarli ad applicare ciò che è previsto non solo per legge ma anche per il migliore apprendimento di tuo figlio.
Se la tua condizione è la C) (PDP solo sulla carta) allora il PDP va riformulato in maniera più chiara, ed in questo post vederemo come fare. Fai attenzione: evita PDP che NON siano del MIUR.

Modelli PDP del MIUR, QUI

Se la tua condizione è la D) (tutto ok per ora..) allora al momento va tutto bene, ma leggi con attenzione questo post per evitare in futuro pericoli o problemi futuri.
Se sei un INSEGNANTE e devi compilare il PDP qui troverai 5 semplici passi per compilarlo efficacemente. Ricorda sempre però: evita PDP che NON siano del MIUR. Da insegnante sei la massima carica che rappresenta il MIUR in questa situazione, quindi con Dislessia e DSA, in alcuni casi anche con ADHD. Ti consigliamo di partire dalla bozza del PDP del tuo Ministero. Sotto trovi il PDP UFFICIALE del MIUR.
Se sei un ESPERTO in Dislessia, DSA, ADHD qui trovi il modo con cui compilare il PDP in collaborazione con la scuola.
Premessa per tutti: per iniziare a prendere affidabilità con il PDP USA il PDP INDICATO dal MIUR, su cui applicare i seguenti passi.

PDP del MIUR, scaricalo QUI.

Ed è proprio sul PDP del MIUR che si fondano questi nostri 5 passi.
Perchè consigliamo il PDP del MIUR?
– Perchè sia le scuole pubbliche che le scuole paritarie dipendono dal MIUR, il quale ha predisposto, a nostro avviso, un ottimo documento.
– Perchè NON è un PDP con caselline da spulciare in cui poi, nessuno ci capisce niente, così eviteremo di fare un documento che poi nesssuno utilizza.
– Perchè ci si può e ci deve mettere in campo la massima competenza nella didattica indivdualizzata: è un PDP il quale si compila in meno di 1 ora.
La cosa più imporante? Ve la dico alla fine dei nostri 5 passi.
– I 5 PASSI PER PREPARARE IL PDP –
 1. Dati generali
PDP1
Qui è necessario inserire i dati anagrafici del ragazzino.
Spieghiamo alcune voci:
– Interventi pregressi: indicare se e da chi è stato seguito, se in attività scolastiche (progetti o altro, come previsto dall’Art3, comma 3 legge 170/10) o extrascolastiche.
– Scolarizzazione pregressa: indicare se vi sono indicazioni imporanti come eventuali bocciature, materie in cui è stata chiesta la riparazione a settembre, o altro di rilevanza.
– Rapporti scuola-famiglia: indicare se e quando la scuola ha avvisato la famiglia di difficoltà a scuola (vedi Art3, comma 2, legge 170/10); quando la famiglia ha protocollato la diagnosi; eventuali altre comunicazioni ufficiali.
2. Funzionamento delle abilità di lettura, scrittura e calcolo
PDP2
In “Elementi desunti dalla diagnosi”  indichiamo i parametri tecnici richiesti.
Cosa fare se nella diagnosi questi parametri non sono inseriti?
Premesso che, una diagnosi per DSA per essere tale è necessario che la stessa diagnosi sia conforme alla Consesuns Conferenze sui DSA dell’istituto Superiore di Sanità ISS-2011 e Conferenza Stato-Regioni sui DSA del 24/7/2012.
Sono proprio tutti questi documenti che indicano nel dettaglio che vanno inseriti sia questi parametri che le modalità di aiuto e intervento, altrimenti non è una diagnosi in “regola” per DSA.
Dunque, torniamo da chi ha compilato la diagnosi e chiediamo di inserire quanto richiesto (magari portiamo con noi copia del PDP in bianco).
Non sarà una cosa difficile visto che noi Specialisti inseriamo ognuna di queste voci: dati tecnici e modalità di aiuto a casa giorno per giorno, e a scuola materia per materia.
In “Elementi desunti dall’osservazione in classe”  tocca al docente.
Consiglio di non mettere termini difficili e/o ricercati, mettete ciò che osservate: da tecnico vi assicuro che l’osservazione del singolo docente è un tipo di informazione preziosissima.
Se osservate che il bambino legge lentamente, non mettete frasi come “Le sue abilità di lettura appaiono inferiori rispetto allo sviluppo cronologico…….etc”: no.
Mettete semplicemente e chiaramente: “La sua lettura appare più lenta e scorretta rispetto ai suoi compagni di classe”. E’ di questo che abbiamo di bisogno, di un linguaggio semplice ma efficiente.
3. Didattica Personalizzata
PDP3

In  Strategie metodologiche e didattiche, 

  • Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce
  • Utilizzare schemi e mappe concettuali
  • Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini)
  • Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline
  • Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
  • Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali
  • Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale
  • Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento
  • Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari
  • Promuovere l’apprendimento collaborativo

In Misure dispensative

All’alunno con DSA è garantito l’essere dispensato da alcune prestazioni non essenziali ai fini dei concetti da apprendere. Esse possono essere, a seconda della disciplina e del caso:

  • la lettura ad alta voce
  • la scrittura sotto dettatura
  • prendere appunti
  • copiare dalla lavagna
  • il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti
  • la quantità eccessiva dei compiti a casa
  • l’effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati
  • lo studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni
  • sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconografico

 In Strumenti compensativi

Altresì l’alunno con DSA può usufruire di strumenti compensativi che gli consentono di compensare le carenze funzionali determinate dal disturbo. Aiutandolo nella parte automatica della consegna, permettono all’alunno di concentrarsi sui compiti cognitivi oltre che avere importanti ripercussioni sulla velocità e sulla correttezza. A seconda della disciplina e del caso, possono essere:

  • formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento
  • tabella delle misure e delle formule geometriche
  • computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico; stampante e scanner
  • calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante
  • registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali)
  • software didattici specifici
  • Computer con sintesi vocale
  • vocabolario multimediale

 In Strategie e Strumenti utilizzati dall’alunno nello studio

  • strategie utilizzate (sottolinea, identifica parole–chiave, costruisce schemi, tabelle o diagrammi)
  • modalità di affrontare il testo scritto (computer, schemi, correttore ortografico)
  • modalità di svolgimento del compito assegnato (è autonomo, necessita di azioni di supporto)
  • riscrittura di testi con modalità grafica diversa
  • usa strategie per ricordare (uso immagini, colori, riquadrature)

Strumenti:

  • strumenti informatici (libro digitale, programmi per realizzare grafici)
  • fotocopie adattate
  • utilizzo del PC per scrivere
  • registrazioni
  • testi con immagini
  • software didattici
  1. Valutazione 
PDP4
Per valutazione si intende TUTTA la valtazione, non solo a fine anno ma anche per le amatissime prove INVALSI.
Qui inseriamo quanto già indicato in precedenza, solo che cambia il formato e l’applicazione, ovvero, durante le prove di valutazione itermedie ed esami finali.
Come vi accennavo in precedenza: qual’è dunque la cosa più imporante??
La cosa più importante è la Concretezza!
Non basta una diagnosi con una frase standard come “Disturbo Specifico dell’Apprendimento” per attivare un percorso reale e fattivo di aiuto. Al di la che questa non è neppure una diagnosi (ne parlavo proprio qui -diagnosi specialistica ed intervento specifico-)
Non basta neppure che un PDP sia compilato per essere applicato, perchè:
a) Il PDP del MIUR, lo troviamo più agevole;
b) deve essere scritto con la consapevolezza di che cosa sia un DSA o ADHD, etc (difatti, il primo problema, spesso, è informare di che cosa sia realmente un DSA, o ADHD, etc..)
c) deve basarsi su una diagnosi realmente specialistica;
Dunque, la cosa più importante è, il nostro ultimo punto:
5. APPLICHIAMO IL PDP IN CLASSE!
La segnalzione da parte della scuola, la diagnosi specialistica, l’applicazione di tutta la normativa Leg.170/10, DM 5669…(che non sto qui a ripetere e citare) hanno un senso solo se alla fine avviene la reale applicazione in classe del PDP!
Grazie a tutti per seguirci sempre con tanto affetto e dedizione, siamo noi i vostri più grandi Fan.
Con un cordiale saluto
Gianluca Lo Presti

Modulo richiesta PDP, scaricalo QUI.

I Disturbi Specifici di Apprendimento in 10 Video

Brevi video in cui si chiariscono molti concetti sui Disturbi Specifici di Apprendimento.

Ecco gli argomenti:

#1 Breve guida sulle cause dei DSA: familiarità e genetica
#2 Memorizzare i concetti: le difficoltà nella dislessia
#3 Fatica della dislessia: le sillabe al secondo nella lettura
#4 Guida legge 170/10 e diagnosi di DSA
#5 Dislessia e DSA: diagnosi precoci e specialistiche per PDP
#6 Come ottenere dei buoni risultati dal Piano Didattico Personalizzato
#7 Disortografia: una strategia didattica veramente efficace
#8 Sfruttare gli strumenti compensativi per attivare impegno e motivazione
#9 Imperdibile genitore di bambino con DSA: la sua esperienza
#10 – 3 consigli educativi per genitori/insegnanti nel gestire le difficoltà comportamentali

DSA: strategie pratiche a cura di Gianluca Lo Presti

Disturbi Specifici dell’Apprendimento: intervista a Gianluca Lo Presti sulle strategie pratiche che può seguire un genitore dall’identificazione precoce, passando per la documentazione necessaria sino all’aiuto a casa e a scuola.

In particolare si parla di:
1:05 Quali sono i segnali per poter meglio riconoscere i Disturbi Specifici di Apprendimento?
4:21 Dopo della diagnosi, come si aiuta un bambino con DSA?
7:13 Come funziona il Piano Didattico Personalizzato.
8:31 A che età diagnostichiamo un DSA?
9:24 I 5 passi di un metodo di studio per genitori con figli con Dislessia.
11:55 “Prendere un buon voto”.
13:25 Andare oltre i punteggi dei Test.
14:32 Attività pomeridiane: andare al di la dello studio.
16:13 Disortografia: strumento di potenziamento, tempi e modalità.

Tutti i nostri corsi On-line su Dislessia e Disturbi Specifici di Apprendimento, li trovi qui: https://gianlucalopresti.net/dsa-academy/

Evidenziare le parole corrette: una tecnica efficace nella Disortografia

Una volta segnate le parole indicate, non solo il ragazzino si sentirà gratificato per le parole corrette, ma sarà anche incentivato ad impregnarsi a scriverle sempre correttamente.

disortografia 1
Sottolineando solo l’errore si rischia che il bambino non solo “memorizzi” l’errore, am che non abbia presente quale sia la parola corretta.

Durante le correzioni di temi, testi, o anche piccole frasi siamo soliti a sottolineare, cancellare o tagliare gli errori ortografici in rosso o blu, per poi, alle volte, riscrivere la parola corretta. Con questa modalità si rischia tuttavia che lo studente, nonostante la correzione, si concentri di più sull’errore e non sulla parola giusta appena corretta.

disortografia 2
Esempio di come evidenziare le parole corrette in modo vistoso. Mentre gli errori restano in secondo piano. Ciò appare utile al fine di far apprendere la parola corretta.

Dato che il nostro obiettivo è il l’apprendimento delle parole ortograficamente corrette, di certo potrebbe essere più efficace andare a segnare di rosso, cerchiando o sottolineando in modo vistoso, tutte quelle le parole che nel tema o testo, il bambino è riuscito a scrivere correttamente nonostante siano parole che solitamente sbaglia o molto difficili (trisillabe, quadrisillabe, doppie, accenti, etc.).

Una volta segnate le parole come appena indicato, non solo il ragazzino si sentirà gratificato per le parole corrette, ma sarà anche incentivato ad impregnarsi a scriverle sempre correttamente, visto che se lo fa riceve sul quaderno una gratificazione oggettiva, ma soprattutto, ogni qual volta avrà un dubbio relativamente alla correttezza orografica di una parola, potrà tornare indietro nel quaderno, ed osservando a colpo d’occhio le parole segnate, potrà avere un esempio di come scrivere correttamente.

Il dubbio che a questo punto potrebbe sorgere è “visto che qui segniamo le parole difficili ma scritte correttamente, allora come fare a far diminuire gli errori ortografici?”
Al fine di far diminuire gli errori ortografici, è bene eseguire gli esercizi di potenziamento ortografico con le modalità e gli strumenti indicati dallo specialista.

Gianluca Lo Presti

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